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Sanremo: AudioCoop, più spazio agli indipendenti

Articolo di: Pier Giorgio Tegagni; pubblicato il 14/12/2006 alle ore 11:15:46.

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Accanto ai grandi nomi che si fanno, vorremmo vedere finalmente qualche segnale di attenzione verso la discografia indipendente e le nuove tendenze musicali giovanili.

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"Accanto ai grandi nomi che si fanno, vorremmo vedere finalmente qualche segnale di attenzione verso la discografia indipendente e le nuove tendenze musicali giovanili". Lo dice Giulio Tedeschi, del Comitato Direttivo di AudioCoop, associazione di discografici indipendenti che riunisce più di 100 etichette di area pop, rock, jazz, folk, hip hop, punk, d'autore e di ricerca e innovazione, a proposito del prossimo Festival di Sanremo.

"La discografia indipendente oggi in Italia occupa il 25% del mercato discografico tradizionale. Inoltre sappiamo che la distribuzione online e sul mobile è in fortissima crescita e con nuove progettualità indies che stanno emergendo. AudioCoop è ormai da un anno impegnata nella raccolta di consensi per la creazione di un movimento trasversale che abbia come vero interesse la musica. Da noi sono partiti l'appello per una Legge per la Musica e per incentivi a favore del settore, accolti dall'attuale Finanziaria con sgravi a favore delle indies e dei giovani artisti. Ci siamo confrontati con il leader del Governo Romano Prodi a un tavolo di discussione sulla musica e siamo al lavoro per la riduzione dell'Iva in conformità alle direttive europee. Cerchiamo maggiore attenzione da parte della tv pubblica e dei grandi network radiofonici verso gli indipendenti e gli emergenti, una promozione comune della nuova musica italiana all'estero, un riconoscimento al settore del live e delle scuole di musica popolari e un maggiore rapporto con il mondo della scuola. Vorremmo adesso che a Sanremo si parlasse della necessità oramai impellente di ricavare spazi televisivi attenti alle nuove realtà discografiche italiane e alle nuove tendenze musicali presenti nelle piu' giovani generazioni per documentare al meglio la fase creativa della nuova musica italiana prodotta dalle indies, ma stiamo ancora aspettando di poter illustrare nei dettagli i punti della nostra attività e cercare un dialogo che finora è sempre mancato: ci sembra una lacuna che è oramai necessario colmare se si vuole parlare di un Festival che rappresenti finalmente tutta la nuova musica italiana"

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