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Edoardo Bennato: Salviamo il Salvabile, 3 cd nei negozi dal 15 luglio

Articolo di: sonybmg.com; pubblicato il 10/07/2006 alle ore 18:54:15.

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Questa del 2006 sembra decisamente essere l'estate di Edoardo Bennato: un presente quanto mai vivo testimoniato dai bagni di folla che l'accoppiata con Alex Britti va raccogliendo in tutta Italia, e un passato che torna prepotente con "Salviamo il salvabile", cofanetto di tre cd che raccoglie in 41 canzoni e tre ore di musica la storia di questo artista straordinario dagli inizi di "Non farti cadere le braccia" del 1973 a "Le ragazze fanno grandi sogni" del 1995.

Edoardo Bennato

Esce "Salviamo il salvabile", 41 canzoni di Edoardo Bennato in 3 cd nei negozi dal 14 luglio.

Questa del 2006 sembra decisamente essere l'estate di Edoardo Bennato: un presente quanto mai vivo testimoniato dai bagni di folla che l'accoppiata con Alex Britti va raccogliendo in tutta Italia, e un passato che torna prepotente con "Salviamo il salvabile", cofanetto di tre cd che raccoglie in 41 canzoni e tre ore di musica la storia di questo artista straordinario dagli inizi di "Non farti cadere le braccia" del 1973 a "Le ragazze fanno grandi sogni" del 1995. L'opera, curata da Alessandro Colombini, il suo primo produttore e mentore discografico, fotografa il Bennato che più ha inciso nella memoria di tutti gli italiani: il Bennato busker di casa nostra, "one man band" per necessità e non per "immagine", che si è storicizzato quasi sovrapponendosi alle indelebili riedizioni caricaturali dei personaggi favolistici a lui cari, dal "Gatto e la Volpe", a "Mangiafuoco", "Pinocchio", "Capitan Uncino", "Peter Pan".

L'approccio dunque è con questo Edoardo Bennato, con il genio a lungo incompreso prima del successo vero, che è riuscito nella impossibile impresa di provocare qualche crepa nelle fondamenta del pensiero acquiescente, qualche graffio, come si dice, nella coscienza collettiva: impresa, importante ricordarlo, affrontata senza giocare ruoli precisi, peraltro sempre piuttosto defilati, nella grande squadra del cosiddetto cantautorato "impegnato" per definizione e missione, come decennio (gli anni '70) imponeva. "Il suo spirito anarcoide reagiva istintivamente al potere costituito", ricorda Colombini, "ma non era mai preso dalla tentazione di scrivere una canzone 'politica' in senso stretto, magari ispirata dalla cronaca. Il suo universo poetico e soprattutto musicale era assolutamente originale, imprevedibile".

Una miscela di blues, rock'n'roll e tammurriata che ha dato vita ad una progressione di capolavori impressionante: dal 1973, anno di "Non farti cadere le braccia", ai primi grandi successi del 1977, "Mangiafuoco", "In prigione in prigione", "Tu grillo parlante", "Il gatto e la volpe", tutti qui presenti, al 1980 di "Sono solo canzonette", con tre must del "dopo Ricordi", la sua prima casa discografica: "Ogni favola è un gioco" da "E' arrivato un bastimento" del 1983; "Viva la mamma" da "Abbi dubbi" del 1989 e "Le ragazze fanno grandi sogni" del 1995 dall'album omonimo.

Una collezione come questa riporta al presente non solo le canzoni nella brillantezza dei re-master digitali, ma un corollario di curiosità che va dallo scorrere i credits rileggendo tanti nomi di quella incredibile stagione ( dal fratello Eugenio Bennato, a Tony Esposito, Roberto Ciotti, Lucio Fabbri, Fausta Vetere, Shel Shapiro, Ernesto Vitolo, Enzo Avitabile, e molti altri ), alla riscoperta di alcuni brani rimasti immeritatamente in ombra."Ho voluto rimettere in pista qualche canzone semplicemente perché bella e che era rimasta indietro", spiega Colombini. "Altre hanno una storia particolare e per questo le ho scelte: come "E' stata tua la colpa", un provino che Edoardo mi aveva portato, in inglese, nel 1967 e che venne incisa solo tredici anni dopo, a riprova che una bella canzone non scade mai. E così come l'apertura "MM" (metropolitana milanese) in versione "one man band" è un po' l'emblema della sua solitudine, del suo essere outsider, la chiusura ho voluto affidarla a "Cantautore" suonata da un'orchestra jazz in perfetto stile New Orleans che amplifica quello spirito di autoironia che Edoardo aveva voluto esprimere nella canzone contenuta originariamente ne "La torre di Babele". Come dire: "Salviamo il salvabile", ovvero tutto.

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