SALIRO' Daniele Silvestri

Salirò

Daniele Silvestri

Salirò
salirò
tra le rose di questo giardino

salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un punto lontano.
Pompa... pompa... pompa... pompa.
Preferirei
stare seduto sopra il ciglio di un vulcano
mi brucerei
ma salutandoti dall'alto con la mano.
E invece sto sdraiato
senza fiato
scotto come il tagliolino al pesto che mangiato
e resto qui disteso
sul selciato ancora un po'
ma prima o poi ripartirò.
Accetterei
di addormentarmi su un ghiacciaio tibetano
congelerei
ma col sorriso che si allarga piano piano
(come De Niro, ma più indiano)
e invece sto sdraiato
senza fiato sfatto come il letto su cui prima m'hai lasciato
e resto qui distrutto
disperato ancora un po'
ma prima o poi ripartirò.
E salirò salirò
salirò salirò
fra le rose di questo giardino
salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un ricordo
lontano.
E salirò salirò
salirò salirò
fra le rose di questo giardino
salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un puntino...
... Lontano
preferirei ricominciare
piano piano dalla base
e tra le rose lentamente risalire
e prenderei tra le mie mani
le tue mani e direi:
"amore in fondo non c'è niente da rifare".
E invece
più giù di così
non si poteva andare
più in basso di così
c'è solo da scavare
per riprendermi
per riprenderti
ci vuole un argano a motore.
E salirò salirò
fra le rose di questo giardino
salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un ricordo
lontano.
Salirò
salirò
non so ancora bene quando
ma provando e riprovando
salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un punto
lontano
lontano
lontano
lontano.

52° Festival di Sanremo 2002