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Tenco 2006: la prestigiosa Rassegna della canzone d'autore al Teatro Ariston di Sanremo

Articolo di: Pier Giorgio Tegagni; pubblicato il 04/10/2006 alle ore 11:40:07.

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La XXXI Rassegna della canzone d'autore - Tenco 2006 si svolgerà come di consueto al Teatro Ariston di Sanremo il 9-10-11 novembre 2006. I Premi Tenco sono stati assegnati a Willy De Ville e Bruno Lauzi. Le Targhe Tenco a Vinicio Capossela, Simone Cristicchi, Lucilla Galeazzi e Petra Magoni & Ferruccio Spinetti.

Luigi Tenco

La XXXI Rassegna della canzone d'autore - Tenco 2006 si svolgerà come di consueto al Teatro Ariston di Sanremo il 9-10-11 novembre 2006.

I Premi Tenco sono stati assegnati a Willy De Ville e Bruno Lauzi, due artisti profondamente diversi nell'approccio stilistico così come nelle esperienze maturate, a confermare l'ampio spettro delle scelte del Club Tenco che da tempo considera la canzone d'autore nella sua accezione più ampia. Le figure di De Ville e Lauzi possono venire associate forse solo per una caratteristica: quella di essere non solo cantautori ma anche pregevoli interpreti di canzoni altrui.

Da New York a New Orleans, da Parigi all'America Centrale, Willy De Ville (il vero nome è William Boray), fedele alla sua anima gitana, ha sempre spaziato anche tra i generi musicali. Partito da territori quasi punk, è arrivato ad unire il rock di matrice americana a suggestioni, spezie, aromi provenienti dalla musica latina, dal blues, dal rhythm'n'blues, dal country, dal tex-mex. Ovvero le musiche più autentiche del continente americano (centro e nord soprattutto) in un meticciato assai fertile. La voce di De Ville, rugosa come il suo viso, è riuscita ad essere a proprio agio, romantica e ardente, in ogni genere visitato. Alcune sue composizioni, come Demasiado Corazon, pur non arrivando mai al grande pubblico, sono divenute comunque note anche al di là della cerchia dei suoi estimatori, ma De Ville nel tempo è riuscito anche in un'operazione difficile e affascinante come quella di far suoi, con vena estremamente originale ed inventiva, anche brani già entrati tra i classici della popular music come Hey Joe e Stand by me. Una scommessa vinta, ed anche un ingegno creativo che, nel suo caso, richiede la stessa dote di estro che si addice alla composizione vera e propria. Sono molti gli album del "Pirata" ad essere passati alla storia della miglior musica degli ultimi decenni, da Le Chat Bleu a Coup De Grace, da Backstreets Of Desire a Crow Jane Alley, titoli che gli hanno permesso di conquistarsi una solida fama anche in Europa, ed in particolare in Italia. Tutto questo riuscendo a sfuggire alla insidie dell'industria discografia per mantenere la propria autonomia creativa nel nome della musica: la sua, torrida e ipnotica come un rito voodoo, nobile e passionale come le rose che lancia al suo pubblico. Il Premio Tenco va ad una carriera quasi trentennale (dal primo album, Cabretta, a nome Mink De Ville, del 1977, sino al dvd Live in the Lowlands, pubblicato da poco) portata avanti con il cuore e con l'anima.

Bruno Lauzi è uno degli esponenti storici della canzone d'autore italiana, uno dei personaggi che all'inizio degli anni Sessanta hanno mutato radicalmente la scrittura e l'interpretazione della canzone nel nostro Paese. Compagno di banco di Luigi Tenco, proprio con lui si appassiona della nuova musica americana che negli anni Cinquanta arriva in Italia ed in particolare nella sua Genova. È soprattutto attratto dai songwriter statunitensi e dal jazz, ma ben presto è colpito anche dagli chansonnier francesi e dalla musica del Brasile (la cui lingua ricorda fra l'altro il dialetto genovese). Partendo da queste influenze e mediandole con un gusto tutto suo per una melodia di stampo italiano, ma trattenuta, lieve, mai melensa, Lauzi inizia a scrivere canzoni importanti. Spicca la capacità di utilizzare liricamente un linguaggio quotidiano che si scontra con la lingua aulica e stantia della canzone italiana fino a quel momento, un linguaggio a cui corrisponde l'attenzione per i fatti reali della vita e della società. Tra gli esempi più noti Ritornerai ed Il poeta. All'impegno di cantautore si affianca quello di traduttore (ad esempio da Brel, Vian, Aznavour, Moustaki, Vinicius De Moraes, Roberto Carlos, Djavan, Paul Simon, …) ma anche di interprete puro, con una vocalità che lui stesso definì "un vagone ferroviario carico di orchidee". Lauzi ha cantato brani di molti colleghi (ed altri ne ha scritti con loro), da Lucio Battisti (Amore caro amore bello, e diversi altri) a Paolo Conte (Genova per noi, Onda su onda, ...), ma è stato a sua volta autore per altri, in alcuni casi con notevoli successi, basti pensare a Piccolo uomo e Almeno tu nell'universo per Mia Martini. Ed ancora: le canzoni per bambini (La tartaruga e Johnny Bassotto su tutte), l'attività come cabarettista (grazie ad una affilata vena ironica mai sopita) e quella come scrittore e poeta tout court. Il Premio Tenco va doverosamente ad un percorso artistico eterogeneo nelle scelte musicali così come nei ruoli ricoperti, un percorso per certi versi anche controcorrente.

Ricordiamo che i Premi Tenco sono i massimi riconoscimenti del Club Tenco, attribuiti alla carriera di artisti (soprattutto internazionali) dal comitato direttivo del Club, a differenza delle Targhe Tenco, assegnate invece da una nutrita giuria di giornalisti (ben 135) ai migliori dischi italiani della stagione.

Vinicio Capossela, Simone Cristicchi, Lucilla Galeazzi e Petra Magoni & Ferruccio Spinetti sono i vincitori delle Targhe Tenco 2006, gli storici e prestigiosi riconoscimenti assegnati dal Club Tenco in base al voto di oltre un centinaio di giornalisti. Si tratta di gran lunga della più ampia giuria italiana in ambito musicale, quest'anno ulteriormente estesa, inserendo fra l'altro molti critici musicali delle ultime leve.

Vinicio Capossela si è aggiudicato il riconoscimento per il miglior disco dell'anno con Ovunque proteggi, con larghissimo margine sugli altri finalisti, ovvero, in ordine di preferenze: Samuele Bersani con L'aldiquà, i Baustelle con La malavita, Francesco De Gregori con Calypsos e Pino Marino con Acqua, luce e gas. Ovunque proteggi è da molti considerato il disco della consacrazione per Capossela, che aveva peraltro al suo attivo un percorso già estremamente interessante, avviato proprio al Premio Tenco, prima ancora del suo esordio discografico.

A Lucilla Galeazzi è andata la vittoria nella sezione dedicata ai dischi in dialetto grazie a Amore e acciaio, che si è affermato nell'ordine su Sacro Sud di Enzo Avitabile, Live and direct 2006 dei Sud Sound System, St. Rocco's Rave dei Nidi d'Arac e Rumì di Lu, alias Luisa Cottifogli. Il riconoscimento a Lucilla Galeazzi premia una lunga carriera spesa al servizio della canzone popolare e popolaresca, che iniziò con il famoso Quartetto vocale di Giovanna Marini.

La sezione "opere prime" è stata vinta nettissimamente da Simone Cristicchi con Fabbricante di canzoni, che ha distanziato, sempre in ordine di preferenze, l'album omonimo di Non voglio che Clara, Marco Fabi (La scelta), e infine, ex aequo, due cantautrici: Valentina Lupi (Non voglio restare Cappuccetto Rosso) e Simona Salis (Christionada de mei). Dopo i consensi del pubblico arriva quindi per Cristicchi anche l'avallo della critica, che il Club Tenco precorse già all'inizio del 2005, includendolo nella rassegna "Roma di Amilcare" curata a Roma con il locale The Place, prima dunque del successo di Vorrei cantare come Biagio, il brano che l'ha reso popolare.

Per il disco di Petra Magoni & Ferruccio Spinetti, Musica nuda 2, è stato un vero plebiscito nella categoria per il miglior interprete. Gli altri finalisti dietro di lei sono stati nell'ordine: Roberto Angelini con Pongmoon. Sognando Nick Drake, Peppe Barra con Matina, Andrea Parodi con Midsummer Night in Sardinia, Giuliano Palma & the Bluebeaters con Long playing. Magoni e Spinetti grazie a questa vittoria saranno presenti per la terza volta consecutiva alla "Rassegna della canzone d'autore". La loro originalissima proposta basata solo su voce e contrabbasso sta riscuotendo grandi consensi anche in Francia.

Alle Targhe Tenco hanno concorso, come sempre, tutti gli album italiani di canzone d'autore della scorsa stagione (quindi, per questa edizione, quelli pubblicati tra l'agosto 2005 e il luglio 2006). Da quest'anno è stata abolita la Targa per la miglior canzone ed è stato inoltre instaurato un nuovo meccanismo di votazione, che prevede un primo voto per stabilire i finalisti e poi un secondo per decretare fra questi i vincitori. L'intento è di avere risultati il più possibile condivisi e rappresentativi.