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Francesco Magni: Scigula

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 30/11/2004 alle ore 00:16:45.

FRANCESCO MAGNI, il menestrello della Brianza e le sue dodici canzoni in dialetto, sospese tra passato e futuro.

Magni cd Scigula

Artista: Francesco Magni
Album: Scigula
Data di uscita: 2004

Nell’aprire il nuovo cd di Francesco Magni: “Scigula”, si ha subito l’impressione di avere tra le mani una specie di piccolo scrigno ricco di preziosità, non solo per il curatissimo involucro cartonato del cd stesso, ma perché con esso si dischiude un mondo fatto di ricordi, di sapori, di immagini, di suoni e colori che ci parlano di tempi ormai passati, di un mondo che ci appare lontano e che oggi sembriamo quasi rinnegare in nome del vorticoso benessere e del frenetico vivere quotidiano di cui siamo spesso non solo le vittime ma anche gli artefici. Se poi il nostro Magni, credo con la sua ironia, ci appare ritratto nella foto del booklet quasi somigliante ad un neo-Garibaldi dell’era moderna, credo non sia del tutto errato attribuirgli l’appellativo di…“Eroe dei due mondi”, per aver saputo musicalmente unire e fondere con stile ed originalità la lezione e la tradizione del passato riadattandola e riavvicinandola alle tematiche ed alle problematiche odierne.

In bilico tra canzone d’autore, ballate popolari, piccole fiabe ricche di poesia, giochi di parole sospesi tra ironia e talvolta da poco velati doppi sensi (come del resto è tradizione in tante canzoni, ballate e filastrocche popolari), Magni ci offre un affresco della sua terra com’era, e come è oggi intaccata dallo sviluppo capitalistico, dalle speculazioni economiche, da “terrorismi” ambientali vere negazioni del progresso civile.

Il brano “LA MIA TERRA”, porta la data del 1974, proprio lo stesso anno in cui Pier Paolo Pasolini riscrive completamente le sue opere poetiche più conosciute: “La meglio gioventù” e “Poesie a Casarsa”, alla luce proprio dei radicali, profondi e spesso traumatici cambiamenti provocati dal miracolo economico e dal nuovo volto che in quel periodo iniziano ad assumere le periferie delle città e i borghi contadini, che conoscono una nuova stagione dell’emigrazione. Se Pasolini scrive “Non rimpiango una realtà ma il suo valore/non rimpiango un mondo ma il suo colore/l’aria e gli alberi non sono più beni della solitudine/Io mi guardo indietro, e piango i paesi poveri/le nuvole e il frumento/la casa scura/il fumo/le biciclette/gli aeroplani che passano come tuoni/il modo di ridere che viene dal cuore” ….Magni dice: “La mia terra la va in malora/cont la roggia, el ciel, el praa” (“La mia terra la va in malora/con la roccia, il cielo e il prato), e nell’altro brano “EL ME' PAES” (“Il mio paese”)…le cose non vanno meglio: “El mè paes vel disi anmò l'era un spettacol/Ma ghera i gent che ghè credeva anmò ai miracol/Liron liran anche el miracol l'è rivà/Vardes in gir vialter el risultà” (Il mio paese ve lo dico ancora era uno spettacolo/Ma c'era la gente che credeva ancora ai miracoli/Piano piano anche il miracolo è arrivato/Guardatevi in giro, guardatelo voi il risultato).

Magni sa però anche divertirci, farci sorridere e nell’apparente testo non-sense del brano iniziale “LA GAINNA DEL POLLEE” (“La gallina del pollaio”), appaiono ad un certo punto la new economia e… “uno specialista del pollaio un tale Bano”… Tra gli altri brani del cd, meritano sicuramente una segnalazione “EL SPIRITELL CONTENT” (“Lo spiritello contento”), con la voce di Nanni Svampa; una piccola poesia che come lo spiritello del brano… “corre sbracata su un tulipano cullato dal vento”; “EL PAES DI BOSIARD” (“Il paese dei bugiardi”) per il frizzante e circense arrangiamento ed il cui testo è del grande Gianni Rodari.

“LA TEGNOEULA” (“Il pipistrello”) e “MATRIMONI D'AMOR” (“Matrimonio d’amore”) due brani tradizionali riadattati e musicati da Magni ed i cui testi originali risalgono a scritti di autori del ‘800. Infine, l’ironia diventa forma di protesta in “LAMBRADA”, una “canzone ecologica” sulle deplorevoli condizioni ambientali del fiume Lambro e delle terre circostanti e di molti altri fiumi, fiumiciattoli e laghi lombardi (e purtroppo non solo Lombardi). Molto interessante anche l’aspetto sonoro-musicale del cd che non si limita ai soli suoni prodotti delle chitarre, delle batterie e bassi ma si arricchisce del ritmo prodotto da trombe, tromboni, sitar, organetti, tabla, arpe celtiche, tamburi ad acqua, corni francesi e bastoni della pioggia.

Caro Francesco, credo proprio che questa tua “scigula”, sia l’unica “cipolla” che non “pizziga i oggitt…”, ma se proprio deve far lacrimare gli occhi, lo fa per gioia, per commozione, per la sincerità del tuo canto.

TRACKLIST:
LA GAINNA DEL POLLEE (La gallina del pollaio)
SCIGULA (Cipolla)
LA MIA TERRA
EL SPIRITELL CONTENT (Lo spiritello contento)
MATRIMONI D’AMOR (Matrimonio d’amore)
RUERZA MINGA I BALL (Non stuzzicare le palle)
EL ME’ PAES (Il mio paese)
GIUANIN TULIN (Giovannino Tollino)
EL PAES DI BOSIARD (Il paese dei bugiardi)
LA TEGNOEULA (Il pipistrello)
LA ROSA E L’UCELIN (La rosa e l’uccellino)
LAMBRADA

Per informazioni più dettagliate su Francesco Magni e su come reperire il cd, consultare il sito ufficiale www.francescomagni.com e www.brianze.it