SUSANNA PARIGI: In differenze
Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 03/11/2004 alle ore 00:07:22.
Artista: Susanna Parigi
Album: In differenze
Etichetta: Sette Ottavi/Delta dischi
Data di uscita: 6 febbraio 2004
La Bulgarian Simphony Orchestra, un coro bizantino, un carillon, la voce di Flavio Oreglio, musicisti di fama internazionale come Tony Levin e Pat Methney sono solo alcuni "sfiziosi elementi" che caratterizzano questo terzo interessantissimo lavoro discografico della cantautrice e musicista fiorentina Susanna Parigi. Prima ancora di addentrarci nelle musiche e nei contenuti dell'album, appare giusto soffermarci sulla foto di copertina del grande Sebastiao Salgado, che ritrae una bambina brasiliana, foto questa che ha ispirato il testo della canzone che da il titolo all'album: "In differenze".
Oltre alla straordinaria e particolare vocalità di Susanna, l'altro punto forte dell'album sta nel contenuto dei testi, scritti quasi tutti in collaborazione con il cantautore siciliano Kaballà, Attraverso i vari brani, Susanna evidenzia, sottolinea il disagio, la miseria del nostro vivere quotidiano, la superficialità, dove apparenza, potere e denaro hanno vinto sulla morale comune e sui sentimenti. Susanna descrive il suo disorientamento nel far parte delle statiche, il suo sentirsi disadattata, "incasellata" dentro un mondo-sistema che non porta da nessuna parte, ma che fa salpare la sua vita per. "terribili naufragi", dove spera che. "il mio stupore non possa diventare mai certezza", perché. "le certezze sono veleno" e con ironia dice: "Rido di questo tempo insapore.dell'orrore della nuova economia." (in "Opera buffa"); "Cammino sospesa tra grafici e misure.e raddoppio nelle statistiche la mia unità." (in "42,3%"), oppure ancora in "False" (scritta in collaborazione con il filosofo Umberto Galimberti), fanno la loro comparsa "Culose parodie di bambole.sulle prime pagine", legate a quell'imperversare di nudo e malcostume televisivo che ci viene svenduto senza oramai alcun ritegno.
Ma c'è posto anche per una dolce poesia erotica quasi in chiave rap in "Amore che m'invita". Musicalmente il cd si muove in un bel connubio di ritmiche ed atmosfere elettroniche, talvolta dal sapore etnico, partiture sinfoniche, partiture al pianoforte ed atmosfere che ricordano gli chansonnier parigini (complice la fisarmonica, secondo strumento suonato da Susanna nell'album assieme al pianoforte). Tra gli altri brani meritano una segnalazione la bellissima "La fatica e la pazienza" brano dedicato al padre, "Più grandi di Dio", "Una stagione all'inferno" per la serratissima ritmica di tamburi, il poetico recitativo di "Le valigie che lasci" e la liberatoria e ariosa finale "Cinì, cinì". Il titolo dell'album, come sottolinea la stessa Parigi, ha due significati: "Il primo è che stiamo diventando indifferenti a tutto e il secondo è che non sappiamo neppure più cogliere il valore delle differenze, che dovrebbero invece essere la nostra forza più viva perché contengono il nuovo, la creatività, la sfida, l'invenzione".
Di questi tempi così fragili musicalmente parlando, questo è un progetto discografico oltrechè culturale, lontano dagli stereotipati meccanismi del marketing, che pulsa di vita, di cuore, di umiltà, di sentimenti, di forza, e che credo nemmeno una "recensione" come la mia, basti a svelare ed a spiegare fino in fondo. C'è molto di più! A voi scoprirlo. Brava Susanna e grazie per la tua musica e per la tua voce che fa la.differenza!!!
Tracklist:
- Opera buffa
- La fatica e la pazienza
- Amada
- Più grandi di Dio
- In differenze
- Una porta nel tempo
- Amore che m'invita
- Di spazio perfetto
- False
- Dall'anima al corpo
- Una stagione all'inferno
- 42,3%
- Le valigie che lasci
- Cinì cinì
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