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Oloferne: Le parole del vento

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 13/10/2005 alle ore 10:08:38.

Oloferne: Le parole del vento

Artista: Oloferne
Album: Le parole del vento
Etichetta: Autoprodotto
Data di uscita: 2005

E’ indubbio che i cd autoprodotti costituiscano un interessante e fertile “sottobosco” discografico, haimè poco conosciuto ai più, e proprio per questo degni di nota e di tutta la nostra ammirazione. E’il caso di questo giovane gruppo marchigiano che porta il nome di un leggendario condottiero dal tragico destino e che ha scelto come segno di riconoscimento della propria musica un antico simbolo di probabile derivazione celtica.

“...Noi oggi crediamo che la musica sia indispensabile rianimatrice per i soldati che vanno a morire, ma quanto più essa sarebbe una rianimatrice per tutti coloro che devono vivere”.

Inizia con le parole di Maria Montessori, recitate dalla voce di Gastone Pietrucci del gruppo di ricerca e canto popolare “La Macina”, il viaggio nella musica e nelle canzoni degli Oloferne… parole come corvi neri su campi di grano, portatori però di positività, nel suggestivo quanto inconfondibile dipinto di Van Gogh scelto come cover del cd. Ballate che sanno di terra, di pioggia, d’Irlanda, che abbracciano il gusto per i canti popolari come il breve “Danza di un uomo di paglia” in dialetto marchigiano, fino ad arrivare ad una interessante fusione e coesistenza che amalgama tra loro sonorità rock, melodie celtiche e ritmi tipici del folk d’autore italiano.

Interessante nei testi la compresenza di personaggi come Amleto, Re Lear, che si muovono tra palazzi e telefoni (vedi il “Nobile del seguito”)...leggende moderne, violini e chitarre elettriche che si intersecano a melodie mediorientali e gitane fino ad accenni afferenti al metal in “Habiba”, uno dei brani musicalmente più accattivanti dell’intero lavoro.

Tra i brani più interessanti sicuramente “Cristallo di Boemia”, l’intro di “Capaneo” che chiude anch’esso con dei guizzi metal e dal quale estraggo queste strofe inconsuete: “...Sono la libidine pagana/che di ogni morale recide il tendine/tempo non c’è poche le chiacchere/lascio ogni dubbio ai più deboli e/oggi deciderò se come salmone volare/o artigli affondare...”, ed il recitativo di “A braccia alzate” un testo carico di immagini che si affastellano vivide e cariche di forza in una sorta di incubo quotidiano: “Ago e filo per palpebre aggrovigliate/cento lire nel binocolo e lo sguardo/signore e signori/sullo scheletro marcio/sulla carcassa di chi paga bancomat/su Voltaren e sesso orale/sul panorama amabile del mondo”.

Il mondo musicale degli Oloferne è stratificato e complesso e ci viene portato in dono dal vento…a noi saperlo ascoltare dalla giusta direzione. Una nota di merito infine va all’impeccabile grafica e confezione digipack del cd.

Gli “Oloferne” sono:
Alessandro Piccioni (voce, basso, flauti)
Giacomo Medici (voce, chitarra, percussioni)
Stefano Procaccini (chitarre)
Marco Medici (batteria, percussioni)
Giuseppe Cardamone (violino)

Tracklist:
  1. Intro
  2. Danza di un uomo di paglia
  3. Il Nobile del seguito
  4. Cristallo di Boemia
  5. Vergine d’acetilene
  6. Colore ora c’è
  7. Capaneo
  8. L’albero di alluminio
  9. (reprise)
  10. A braccia alzate
  11. Habiba
+ videoclip e contenuti extra

Sito internet: www.oloferne.it

Un ringraziamento particolare a Giacomo Medici per la cortese collaborazione ed amichevole disponibilità nell’invio del materiale, al quale aggiungiamo i nostri migliori “in bocca al lupo” per le tournées in America latina e Spagna.