Home: Articoli: Recensioni

Simone Cristicchi: Fabbricante di canzoni

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 03/11/2005 alle ore 19:21:24.

Simone Cristicchi: Fabbricante di canzoni

Artista: Simone Cristicchi
Album: Fabbricante di canzoni
Etichetta: Sony Bmg Music Entertainment
Data di uscita: settembre 2005

Di fronte all’album di Simone Cristicchi, non sai esattamente da dove partire, se dalla sua valigetta, se dal campo di grano nel quale un po’ spaesato vi si trova immerso, se dalla sua sgargiante cravatta, se dalla tormentosa e tormentata ironia che ha partorito quel brano che piacevolmente ci ha divertito per tutta l’estate: “Vorrei cantare come Biagio”.

Partiamo dunque e proviamo a spostare indietro nel tempo “Vorrei cantare come Biagio”; immaginiamola, per un istante, uscire dal gracchiante altoparlante di una radio d’epoca tra una canzone di Natalino Otto, un “Baciami Piccina” e un “Pippo non lo sa”... ed il gioco è fatto. Cristicchi ha avuto l’intelligenza di riproporre e di ri-attualizzare melodicamente quel preciso contesto musicale, per ricordarci forse che le canzonette allegre, spensierate e un po’ stupidine esistono da sempre oggi come allora, lo stesso successo, la stessa massacrante ripetitività radiofonica, solo che ora tutto è portato alle estreme conseguenze, ci sono di mezzo business discografici stratosferici, spietati industriali di canzoni, mille cantantucoli, le suonerie, gli “scarichi” attraverso internet... ed un Biagio Antonacci in più (che poi Biagio è forse uno di quelli che ancora non risulta essere completamente confezionato e risucchiato dal business canoro).

Si, è risaputo che il mercato discografico è degenerato, come molte altre cose del resto, e non naviga in buone acque; c’è crisi di idee, di creatività, di identità e l’imprenditore musicale spreme l’artista per una canzone costruita a tavolino, che sia utile come un reggiseno o un paio di scarpe... per l’estate, per l’inverno, per le radio, per le ragazzine e per Sanremo.

Con pungente ironia Cristicchi denuncia tutto questo, proprio nella canzone che dà il titolo al suo album: “Fabbricante di canzoni”, che altri non è se non un pedofilo musicale che crea succinte e provocanti hit musicali da top ten per ragazzine, e la follia di questo meccanismo: intro, strofa, strofa, ponte, ritornello trova sconcertante conferma nella “Telefonata per l’estate”, dove un patetico e mellifluo direttore artistico radiofonico consiglia il malcapitato artista di scrivere una canzone con le parole sole, ombrellone, gelato, mare garantendone il giusto successo… ed il risultato non si fa attendere... eccola “Ombrelloni” provvista di uno sgallettato coro stile surf anni ’60 e stile “Con te sulla spiaggia”, dove però l’ombrellone finisce... ehm!... in quel posto che in una recensione non si può dire.

Ma la fantasia canterina di Simone Cristicchi non è stata fortunatamente contagiata dal virus dei manager discografici, dalle canzoni che sfioriscono in un giorno e nel suo cd incontriamo anche altri strani e talvolta inquietanti personaggi, forse tutti alter-ego dello stesso autore, altri... personaggi in cerca d’autore, di una propria identità difficile da scovare se sepolti dai ritornelli musicali “usa e getta”: “Studentessa universitaria”, malinconico ritratto di una studentessa che rinchiusa nel grigiore dei suoi libri, della sua stanza e di un’alienante metropoli rimpiange e ricorda il suo luogo natio: “il mare, i colori e i profumi del sud”; poi una Morlacca ne “La filastrocca della morlacca”... “che ti fa una fattura anche senza pagare l’IVA”... e non puoi fare a meno di ridere se pensi che dietro alla morlacca vi si nascondono in realtà tante, troppe “Wanna Marchi” di turno.

Procedendo nell’ascolto spunta anche il signor “Stupidowski”, prototipo di uomo generato dal consumismo che si accontenta e gode dell’apparenza delle cose. Decisamente tenera la figura di “Angelo Custode”: Angelo il custode di un museo di Arte antica è perdutamente innamorato della statua che raffigura la bellezza per eccellenza: Venere, tanto che una notte decide di rapirla e... Ma ecco, dalle profondità fantasmatiche ed infernali di una ghost track spuntare l’alter-ego per eccellenza, antipatico ed irriverente, che si è impossessato del Cristicchi “buono”: “Rufus” ...spirito risorto di un cantautore morto senza aver venduto un disco…

Infine, è impossibile non provare una certa emozione ascoltando l’ultima canzone dell’album: “Questo è amore”, la cui musica ed il testo sono del compianto Sergio Endrigo; un’ultima testimonianza artistica della grandezza di questo autore che il destino ha privato della gioia di potersi riascoltare in questo duetto realizzato con Simone nel 2003, e che vogliamo ricordare con alcuni versi del brano: “Amore se tu avessi un sorriso ad ore/come la donna del prestigiatore/forse ti amerei di più o in due ti taglierei/come fa l’illusionista che poi rimette tutto a posto...”.

Insomma, Cristicchi sensibile all’ironia, con la sua vena dissacratoria mette alla gogna i grandi e piccoli vizi del quotidiano, rimpicciolisce le grandi cose ed ingigantisce quelle di poca importanza, fa coesistere nella sua musica vincenti e perdenti, “sfigati” ed imbranati con falsi eroi e statue di gesso dell’industria discografica... ma oddio!!! Adesso ho capito perchè Simone nella copertina del cd appare sbigottito e si tiene una mano sulla fronte... in lontananza ha scorto Paolo Limiti…scappa... Simone... scappa!!!

Tracklist:
  1. Senza
  2. Studentessa universitaria
  3. Vorrei cantare come Biagio
  4. Fabbricante di canzoni
  5. L’isola
  6. La filastrocca della morlacca
  7. Telefonata per l’estate
  8. Ombrelloni
  9. A samba’
  10. Stupidowski
  11. Sul treno
  12. Angelo custode
  13. Questo è amore
+ ghost track (Rufus)

Sito internet: www.simonecristicchi.it

Un ringraziamento particolare per la gentile collaborazione a Maria Antonietta Mille di www.sonybmg.com