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Intervista a Francesco Camattini

Articolo di: Fabio Baldo; pubblicato il 03/03/2005 alle ore 11:44:17.

Francesco Camattini

Francesco Camattini presenta il suo ultimo progetto, "Ormeggi", dedicato alla ri-narrazione del mito in forma di canzone, in una nuova formula che privilegia l'aspetto teatrale coniugando canto suono e racconto.

Venerdì 4 e Sabato 5 Marzo alle ore 21,00, il Teatro del Tempo ospiterà la musica leggera da camera del cantautore Francesco Camattini. Per info e prenotazioni i giorni del concerto dalle ore 18,30 si potranno acquistare i biglietti presso la biglietteria del teatro tel. 0521.389401 - 228722. Negli stessi giorni e nei medesimi orari è possibile prenotare telefonicamente i biglietti.

Allora, nelle tue ormai prossime esibizioni live cosa presenti?

Innanzi tutto il mio ultimo progetto "Ormeggi" dedicato alla ri-narrazione del mito in forma di canzone, e poi la cosa che più mi sta a cuore: una sorta di "ricerca" sul canto, il suono e il racconto. In concreto sul palco si alternano canzoni, musica e narrazioni attorno mito e non-mito: l'incantesimo della parola cantata, del puro suono e della visione prodotta dalla parola narrata dilatano l'esperienza del bello: Sherazade si teneva in vita raccontando una nuova storia al sultano; la vita di Sherazade dipendeva dall'efficacia delle sue parole dalla loro bellezza. Il canto rende le parole belle, in-cantevoli.

Parlami un po' del tuo ultimo progetto discografico, Ormeggi.

E' un progetto di esplorazione del mito in forma di canzone molto serio e ancora unico nel suo genere: il disco poi è uscito accompagnato da una pubblicazione dedicata alla ricostruzione letteraria dei miti da me cantati e corredata da una sezione antologica nonché dal testo dello spettacolo musicale che porto nei teatri (testo ormai diversissimo ma sempre interessante, spero).

Ti sei avvalso di alcune mani esterne per realizzare un prodotto così curato e di livello decisamente superiore alla media, in tempi di risparmi e minimalismi...

Ho avuto una serie di fortunate collaborazioni artistiche (Alberto Miodini, Matteo Mela, Davide Carmarino) e scientifiche (Simona Micali dell'Università di Bologna per la parte letteraria)…poi c'è Rossana Capasso un'ottima illustratrice che ha curato il libretto del cd e illustrato mito per mito…Non mi piacciono i risparmi, voglio dire non sul lavoro che si mette in un opera d'arte…ho cercato di fare il massimo sforzo con il minimo denaro: certo mi è costato parecchio, ma il mio progetto deve lasciare un segno…altrimenti non ne vale la pena. Sarò ambizioso, ma credo paghi più l'ambizione artistica che il desiderio di far soldi: …qualcuno ha detto che mi do un aria troppo professorale. Forse è vero, però invito tutti ad ascoltare e poi a giudicare...

Quali sono stati gli spunti per la nascita del disco?

E' semplice: tre elementi fondamentali la lettura , l'oralità e la scrittura creativa. Non c'è di meglio che leggere per poi poter scrivere…da Euripide, Sofocle a Racine e la Wolf…leggere anche in modo direi anche disordinato. Poi la potenza della parola ti costringe a rimettere in ordine in ciò che leggi…mi ripeto sempre ad alta voce ciò che leggo; infine scrivo quello che penso sia una mia ri-elaborazione personale di ciò che leggo e ciò che vivo nella lettura e nel quotidiano naturalmente, viceversa, sarebbe tutto esercizio di stile.

Quale è la tua dimensione preferita: studio o live?

Non so se ho capito bene la domanda: comunque decisamente live, anche se me la faccio addosso prima di esibirmi…prima di tutto la potenza della parola e del suo suono dal vivo, incarnati nei corpi dei protagonisti…i miei due dischi sono suonati in presa diretta, cioè senza sovraincisioni o tagli o cose del genere, sempre suonati in teatro o in studio ma in ensemble...

E un disco dal vivo? Ci hai mai pensato?

Dal vivo farò il quarto cd: adesso devo crescere, imparare a gestire il vivo meglio di adesso per poterne fare un disco...

So che stai già lavorando alle canzoni del tuo prossimo disco, il terzo. Ci sarà un ennesimo mutamento di rotta, la ricerca di una direzione nuova?

Nessun mutamento di rotta: andrò invece in profondità ad incontrare ciò che mi era sembrato di intravedere nei primi due dischi…la parola, il suo suono, il mio suono e la mia voce…voglio incontrar-mi nella zona più profonda di me stesso con la musica, i musicisti e chi ascolta.

Quali sono stati i tuoi ascolti di questo periodo?

Ascolto molto il Don Giovanni di Mozart, la parte in cui il convitato di pietra interviene alla cena per davvero, mi piace tantissimo…e poi le parti umoristiche quando Don Giovanni canta un aria molto bella e scanzonata: "…ed io frattanto dall'altro canto, con questa e quella vo amoreggiar…" …poi il jazz, mi sono fissato con un disco di Rava...

Quando hai inziato a fare musica? Quali sono i musicisti che ti hanno influenzato di più all'inizio?

Ho iniziato nel 1998, partecipando con la mia prima canzone ad un premio semi-sconosciuto, in quell'occasione fui segnalato dalla critica…da quel giorno mi sono legato ad alcuni straordinari musicisti classici: Matteo Mela e Alberto Miodini…poi ho incontrato Davide Carmarino …tutti molto gentili e disponibili ai miei progetti nonostante i loro numerosi impegni.

La musica indipendente italiana, a cui appartieni: com'è il panorama? Bisogna obbligatoriamente disporre di risorse proprie per arrivare a produrre un disco? E le vendite poi? Com'è il livello artistico medio secondo te? O si insegue principalmente il quarto d'ora di celebrità di Warhol?

La musica indipendente produce eventi e artisti di qualità, diciamo che faccio parte -perché da loro vengo distribuito- di Egea records che è una eccellente realtà indipendente e raduna attorno a sé il meglio del jazz italiano…adesso producono anche interpreti e autori: la Ruggiero e Testa…non sono ancora convinti fino in fondo del mio lavoro, ma mi hanno dato dei consigli ottimi , degli orizzonti a cui guardare. Comunque bisogna avere dei soldi, credo di si ed un lavoro che ti permetta di fare l'artista a "tempo pieno"…io insegno, questo mi permette di lavorare molto sulle mie canzoni…soprattutto, al di là del danaro un progetto con una idea guida molto forte: la musica ha bisogno di essere cercata, non ti viene a trovare da sola…

Quanto c'è di esigenza e curiosità artistica e quanto di strategia per cercare di allargare il bacino del tuo pubblico nelle scelte musicali?

La strategia è quella del passaparola…cerco di usare internet per farmi conoscere il più possibile , molti miei brani sono in rete, ma devo lavorare ancora molto su questo fronte…tolto questo elemento, la mia ricerca è per il pubblico ma allo stesso tempo non ne tiene conto…i miei brani incontreranno il pubblico a cui piaceranno: non intendo entrare nella logica della compravendita.

A proposito, so che stai organizzando qualche cosa di grandioso...

Grazie per il grandioso, si tratta di Arte & Cibo Parma Festival: un festival come dicevo tra le realtà rurali di Parma e provincia…ci saranno prodotti tipici fantastici da degustare, posti suggestivi ed ospiti molto interessanti: il duo Chitarristico Micheli Mela, vincitori del premio internazionale più importante per la chitarra classica, G. Maria Testa, Guinga, Gabriele Mirabassi , Key Foster, Umberto Fabi…e tanti altri …presto uscirà il cartellone. Conto sulla originalità dell'idea.

Di: Fabio Baldo
Ufficio Stampa
Lambretta Records
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