La provincia e' vitale per la musica italiana - intervista a Mogol, Pres. Giuria Tour Music Fest
Articolo di: Redazione; pubblicato il 18/03/2010 alle ore 20:48:11.

In occasione dell'apertura delle iscrizioni del Tour Music Fest 2010, abbiamo intervistato Giulio Rapetti Mogol, dal 2007 Presidente di Giuria del festival.

In occasione dell'apertura delle iscrizioni del Tour Music Fest 2010, abbiamo intervistato Giulio Rapetti Mogol, dal 2007 Presidente di Giuria del festival che in soli 3 anni è riuscito a coinvolgere più di 6000 artisti da tutta la penisola.
Da poco finita l'esperienza Sanremo, molto contestata dalla maggior parte degli addetti ai lavori. Cosa sta succedendo in Italia a livello di produzione musicale?
Mi sembra che stiamo vivendo un periodo di canzoni di passaggio che non rimangono nel cuore della gente. In Italia quando si tratta di produzione, siamo 'al lumicino'...se la produzione nuova continua a basarsi sugli show televisivi, le scuole televisive, X Factor e così via, i contratti discografici continueranno ad allinearsi non con la qualità ma con l'auditel e le manifestazioni tv non si basano sulla meritocrazia.
Spesso si sente parlare di Roma e Milano come le due capitali della musica, mentre in realtà si tratta solo delle capitali produttive, ed esiste invece una grossa qualità musicale che si sviluppa proprio a partire dalle provincie...
Si', c'è una forte sperimentazione che dipende però anche dalla gratificazione che diamo agli sperimentatori, c'è gente che scrive, ma bisogno rompere il meccanismo mentale dello show televisivo... Il discorso è interdipendente, i giovani scrivono anche canzoni belle ma sanno che l'accesso agli show tv non è affatto meritocratico, per cui bisogna superare quest'ottica! La provincia è vitale per la musica italiana, i problemi della musica oggi sono legati a una produzione che non ha modo di scegliere la meritocrazia...questo è un passaggio che bisognerebbe rompere!
Quanto è importante quindi andare a "scovare" in questi centri più piccoli tanto lontani dalle capitali produttive, tanto ricche di suoni, sonorità e proposte musicali più inedite? La lontananza da quelli che vengono riconosciuti come "centri musicali" comporta una maggiore autonomia creativa?
Andare a cercare è importante. Si deve cercare. Il pop oggi è diventata una musica colta, per cui non basta più l'amatorialità, bisogna studiare...il pop non è più primitivo...(in Europa penso a Dylan che ha fatto scuola). Se ambisci a fare cose belle ti devi formare, e bisogna cercare chi ha i buoni presupposti. è come trovare le orchidee, orchidee bellissime che però vanno curate e fatte vedere.
Analogamente come CET avete scelto una situazione decentralizzata, perchè?
Io ho scelto un bel posto dove gli artisti possono concentrarsi, non avere rumori, avere una vita sana, fare dello sport, un supporto anche in un luogo ameno, vivendo I momenti a pieno....
Insomma niente droghe! Visto che è un altro argomento del periodo...
Questo succede perché non c'è meritocrazia e la musica si attacca a queste questioni poco trasparenti!
Anche quest'anno, lei sceglierà un finalista Tour Music Fest per dargli una sua borsa di studio, qual'è il percorso di un artista all'interno del CET?
La prima cosa che noi facciamo è quella di procurargli una capacità critica generale, per poi fargli acquisire un'autocritica, perchè un artista deve innanzitutto studiare il linguaggio dei migliori, conoscerlo, capirlo e usarlo. E poi si passa alla formazione vera e propria con grandissimi musicisti ed esperti.
Grandi soddisfazioni Tour Music Fest degli ultimi anni: Loredana Errore che è stata premiata nel 2008 con una borsa di studio con Luca Pitteri ora è apprezzata da critica e pubblico al serale di Amici, mentre Jacopo Ratini, premiato sempre nel 2008 è stato apprezzatissimo tra i giovani di Sanremo 2010. Cosa ha visto in questi ragazzi delle precedenti edizioni del festival?
Sicuramente la selezione del Tour Music Fest è trasperente, nessun inghippo, il meglio di ciò che è arrivato è stato premiato, poi per fare un artista ci vuole studio passione lavoro, Penso che un festival come questo, che è uno dei più importanti se non il più importante oggi in Italia, serve a trovare i semi migliori però bisogna coltivarli poi. Ed è difficile farlo oggi in cui il pop non è più primitivo ma complesso, almeno nel contesto italiano...
Cosa si auspica per questo 2010 che sta per iniziare?
Che si aprano i canali, che non ci siano più impedimenti alla meritocrazia, qualcuno che cerchi cose belle, solo per la loro bellezza...che ritorni l'amore per la musica insomma... adesso sembra esistere solo l'amore per l'auditel!
Tour Music Fest: Sito Ufficiale.
Intervista a cura di: Marta Volterra, Resp. Ufficio Stampa Tour Music Fest.
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