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Artista: Francesco De Gregori
Album: Pezzi
Etichetta: Columbia/Sony Music
Data di uscita: Marzo-Aprile 2005

La copertina del cd restituisce l’immagine di un puzzle unito che potrebbe far pensare ad una parete, ad un pavimento, oppure ad un cielo grigio scuro quasi nero, informe, che appiana tutto e tutti, ma non le note, la voce, le parole di Francesco De Gregori che ritorna, dopo quattro anni, con questo nuovo album dal titolo “Pezzi”, prodotto da Guido Guglielminetti.

Ma chi sono, o per meglio dire, che cosa sono questi pezzi? E’ il mondo che va a pezzi?, è la canzone ridotta a pezzi? O i pezzi a cui il titolo allude sarebbero da intendere nell’unica accezione di pezzi musicali?. Dall’atmosfera generale che pervade i testi, si direbbe proprio che tra le tre opzioni sopra esposte la prima è la più credibile; basta infatti ascoltare “Vai in Africa, Celestino”, per essere travolti da una caotica, convulsa raffica di pezzi che piovono sopra le nostre teste: “Pezzi di bella stagione, pezzi di maggioranza, pezzi di opposizione…”.

Le cose non vanno certo meglio con il brano “Numeri da scaricare”, dove affiorano strofe come: “Bambini soldato sepolti in piedi”. Il brano “Tempo reale” è l’alter-ego di un suo precedente come “Viva l’Italia”, e più di tanti commenti credo siano sufficienti le strofe che…non lasciano vie di scampo…: “La libertà con un chiodo tortura la democrazia…e tasse pagate dai poveri…paese di uomini tutti d’un pezzo che tutti hanno un prezzo e niente c’ha valore…”

“Il panorama di Betlemme”, ottava canzone dell’album, già dal titolo ci conduce dritti coi pensieri ad immagini e notizie di una certa attualità con cui ormai (purtroppo) siamo abituati a convivere…”Il panorama di Betlemme è un cielo senza riparo, è un sipario di fiamme”.

Altri due brani molto interessanti sono “Le lacrime di Nemo – l’esplosione – la fine” e “Il vestito del violinista”. Il primo quasi commuove per la melodia, sospesa tra una barcarola ed una ninna nanna; una poesia di fragile bellezza che si chiude però con…”Il sangue e l’innocenza di nessuno”; mentre con “Il vestito del violinista” ripiombiamo nuovamente nello scenario apocalittico di una guerra, vista metaforicamente attraverso gli occhi dei bambini…bambini che gridano: “Assassini! Fermatevi, non vedete! Noi siamo i bambini!”.

La ballata rock-blues (diventata oramai il cavallo di battaglia di De Gregori), talvolta più energica e ritmica e talvolta più melodica e slow accompagna i dieci PEZZI di quest’album.

Eccolo quindi l’album di De Gregori, contro le ingiustificate violenze, i soprusi non solo politici, le vendette, le grandi e piccole miserie umane che ci attanagliano ogni giorno… forse starà a noi provare a cambiare il disegno di quel puzzle e ridargli magari un po’ di colore.

TRACKLIST:
Vai in Africa, Celestino!
Numeri da scaricare
Gambadilegno a Parigi
Tempo reale
Parole a memoria
La testa nel secchio
Passato remoto
Il panorama di Betlemme
Le lacrime di Nemo – l’esplosione – la fine
Il vestito del violinista

Siti internet: www.sonymusic.it/degregori - www.rimmelclub.it