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Sikitikis: Fuga dal deserto del Tiki

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 23/06/2005 alle ore 17:35:56.

Sikitikis: Fuga dal deserto del Tiki

Artista: Sikitikis
Album: Fuga dal deserto del Tiki
Etichetta: Casasonica/Emi
Data di uscita: Febbraio 2005

SONORITA’ ROCK SENZA CONFINI E... SENZA CHITARRE

I Sikitikis, giovane band cagliaritana, al loro disco d’esordio ci tengono a farlo sapere che le loro canzoni sono state suonate senza l’utilizzo di chitarre, eppure il loro cd straripa di sonorità rock, spara dritto al cuore del rock. “Fuga dal deserto del Tiki”, primo prodotto della neo-etichetta “Casasonica” fondata dal produttore e chitarrista dei “Subsonica”, è un cd interessante, grintoso, coinvolgente con il raro pregio di sedurre l’ascoltatore fin dal primo ascolto; vero e proprio coacervo di suoni che spaziano dal rock più puro alla psichedelia, al progressive all’elettronica, al garage passando per il beat ed il rock stile anni ‘50/60.

Suoni distorti che si accavallano tra di loro, sintetizzatori sparati a tutto spiano, sono la linfa vitale dei 12 brani, ottimamente arrangiati, tanto che risulta davvero difficile riuscire a trovare un brano che possa essere considerato il portabandiera dell’intero lavoro, poiché più di uno sarebbe all’altezza di esserlo. Si comincia alla grande con lo splendido ed urlato punk di “Amore nucleare”, e si prosegue con la rivisitazione della colonna sonora scritta da Ennio Morricone “Milano odia: la polizia non può sparare” che, oltre a rivelare una certa predilezione ed attenzione da parte della band per le musiche ed il cinema “polizziottesco” dagli anni ’60 e ’70, mette in luce la variegata creatività sonora di cui i Sikitikis sono capaci.

Atmosfere dark-surf in perfetto stile anni ’60 accompagnano il brano “Non avrei mai”, a cui fa seguito una seducente cover di “L’importante è finire” celebre canzone di Mina, che rivive così una ‘seconda giovinezza’. Ironici e pungenti invece si rivelano in “Metti un tigre nel doppio brodo”, vera e propria fabbrica sonora che spazia dall’atmosfera di un beffardo valzer elettrico a punte heavy metal. Da segnalare anche il trascinante funky-rock di “Ricognizione”. A chiudere l’album il pezzo omonimo, due minuti di scosse soniche per un finale di noising estremo. Credo proprio che la fuga dal deserto del Tiki sia riuscita appieno, e ci auguriamo dunque che la loro musica possa sbarcare e arrivare presto in tutto il continente.

I Sikitikis sono:
Alessandro “Diablo” Spredicati (Voci e fabbrica di suoni)
Gianmarco “Jimi” Diana (Bassi e cori)
Daniele “Reginald” Sulis (batteria)
Enrico “Zico” Trudu (pianoforte, organi, tastiere e cori)

Tracklist:
  1. Sikitikis
  2. Amore nucleare
  3. Donna vampiro
  4. Milano odia: la polizia non può sparare
  5. Non avrei mai
  6. L’importante è finire
  7. Metti un tigre nel doppio brodo
  8. R ‘n’ r contest
  9. Ricognizione
  10. Umore nero
  11. La distrazione delle cose
  12. Fuga dal deserto del Tiki

Internet: www.sikitikis.com

Un ringraziamento particolare per l’amichevole e gentile collaborazione a Barbara Santi di www.casasonica.it