Stefano Giaccone: Tras os montes
Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 13/10/2006 alle ore 13:01:07.
Nonostante un titolo che potrebbe rivendicare legami con la musica e le tradizioni popolari, il quinto album di Stefano Giaccone è invece interamente legato alla più alta concezione della musica e della canzone d'autore.
Artista: Stefano Giaccone
Album: Tras os montes
Etichetta: La Locomotiva/Venus
Data di uscita: Aprile 2006
Nonostante un titolo che potrebbe rivendicare legami con la musica e le tradizioni popolari, il quinto album di Stefano Giaccone è invece interamente legato alla più alta concezione della musica e della canzone d'autore.
Basta infatti ascoltare brani come "Canzone con dito medio" e "Falsa cronaca dell'abbandono" per sentire immancabilmente vicino l'Ivano Fossati più poetico ed intimo..
La cifra stilistica delle canzoni di Stefano Giaccone sembra quasi indivisibile dal concetto di Poesia in senso stretto, non solo per gli arrangiamenti melodici morbidamente e soffusamente jazz-blues che pervadono l'intero lavoro, ma soprattutto per i testi, che talvolta paiono fotogrammi in bianco e nero, e che in alcuni punti richiamano alla mente visioni Pasoliniane.
Versi lucidi, che non lasciano scampo, ma che brillantemente mettono in risalto tutti grandi paradossi, le grandi miserie (e forse viene... "da fare ridere"), le grandi dicotomie del nostro vivere quotidiano, del nostro benessere occidentale, (dell'anima nera di noi Italiani) che ci rende indifferenti... persino ad una morte a vent'anni ("Nessuno chieda il permesso di entrare in una morte a vent'anni"), brano quest'ultimo che esplicitamente riporta alla mente i fatti del G8 di Genova.
Ma è anche la storia, l'aspetto storico che viene messo alla berlina. La storia compie delle involuzioni, torna indietro, si ripete uguale: "L'impero del Duce e l'impero delle televisioni" o che prevede sempre i potenti e gli schiavi, i padroni ed i soccombenti, gli immigrati clandestini che raccolgono frutti di mare per i ristoranti di lusso: "Morecambe Bay".
Emozionanti anche le parole d'amore, i sentimenti che scaturiscono da brani come "Tuo per sempre", "Falsa cronaca dell'abbandono", "Se guardo bene". Testi che potrebbero essere letti anche senza la partitura musicale e che pian piano entrano ed illuminano il cuore per farci riflettere e per donarci nonostante tutto una nuova speranza.
- Canzone per Bea
- Quel giorno
- Canzone con dito medio
- Nessuna chieda
- Ridere
- Morecambe Bay
- Falsa cronoca dell'abbandono
- Senza sicura
- Tuo per sempre
- La neve
- Se guardo bene
Un ringraziamento particolare per la gentile e cortese collaborazione a Pino Maio de www.la-locomotiva.com
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