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Cappello a cilindro: Poeticherie

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 20/01/2006 alle ore 11:09:05.

Che cosa puo' uscire dal cappello magico di sette musicisti? Probabilmente tante fantasticherie ma, se a sorvegliare la loro musica c'e' placido ed attento un quarto di luna, ecco che per magia le fantasticherie diventano poeticherie.

Cappello a cilindro: Poeticherie

Artista: Cappello a cilindro
Album: Poeticherie
Etichetta: Cinico Disincanto/Delta Dischi
Data di uscita: 2005

Sono solo poeticherie / su un cappello a cilindro / che di polvere è stanco / come il nero ricordo del suo frac.

Che cosa può uscire dal cappello magico di sette musicisti? Probabilmente tante fantasticherie ma, se a sorvegliare la loro musica c’è placido ed attento un quarto di luna, ecco che per magia le fantasticherie diventano poeticherie. La notte e la luna sono le due grandi protagoniste delle canzoni di questa giovane band romana che risponde anzi, suona, al nome di “Cappello a cilindro”.

Che cosa porta dunque con sé la notte? Porta con sé storie di donne e di vino, storie di giovani amanti che si scambiano effusioni al chiaror lunare, storie di meretrici e di sante, di donne dai lunghi tacchi, ma anche di insospettabili momenti di silenzio, di riflessione, di intimo raccoglimento personale. Portano nel cuore “Genova per noi” di Paolo Conte e “Guarda che luna” di Fred Buscaglione.

Un po’ sornioni come i gatti sul tetto, i loro testi a tratti malincoironici ma anche molto attuali, con uno sguardo tra il disincanto e lo stupore quotidiano, oltre che ascoltarli, si fanno vedere, ti passano davanti come fossero fotografie, o meglio sequenze cinematografiche di piccoli frammenti di vita vissuta magari tra locande per trascorrevi una notte e la luna.

Ma la luna influenza anche il flusso delle maree e proprio come fossero maree musicali, questi ragazzi si riversano per le strade di una immaginaria New Orleans con tutti i loro strumenti, specie quelli a fiato, al ritmo del jazz-blues e dello swing più sincopato e colorato con accenni di valzer, di ska ed atmosfere da chanconnier, per poi richiudersi in un night-club e divenire una perfetta orchestrina jazz in stile ani ’30 come in “Mo’m’ariposo”, per infine placarsi, farsi marea discendente, lenta, appena sussurrata e scivolare quieta sul mare delle romanticherie come in “Camera con vista sul ritorno” o accompagnati da una dolce chitarra come “Piazza di provincia”, che un Lucio Dalla forse gliela invidierebbe pure.

Visto quante cose possono uscire dal cappello di un mago? Fiori, fazzoletti, colombe, conigli è però un grande piacere sapere che..“con quel friccico dde luna tutta ppe’ nnoi..”, i “Cappello a cilindro” ci sanno far uscire anche della buona musica!

I “Cappello a cilindro” sono:

  • Emanuele Colandrea – voce, chitarra acustica
  • Matteo Scannicchio – pianoforte, tastiere, fisarmonica
  • Corrado Maria De Santis – chitarre
  • Augusto Pallocca – sassofoni
  • Simone Nanni – tromba, flicorno
  • Paride Furzi – contrabbasso, basso
  • Fabrizio Colella – batteria
Tracklist:
  1. Parigi 1911 (intro)
  2. Ultimo waltzer
  3. Notte rosso tiziano
  4. Mal di schiena
  5. Camera con vista sul ritorno
  6. Guarda che luna
  7. Mo’ m’ariposo
  8. Rum & pera
  9. Niente
  10. Sedia di paglia
  11. Collezioni polverose
  12. 24 dicembre

Siti internet:
www.cappelloacilindro.it
www.cinicodisincanto.it

Un ringraziamento particolare per la gentile e cortese collaborazione a Fede di www.magicdicezone.com ed a Marco Cappa.