Home: Articoli: Recensioni

I ratti della Sabina: A passo lento

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 25/05/2006 alle ore 12:03:43.

I "ratti" sanno mischiare molto bene ritmi folk al rock, che qua e là sembrano trarre ispirazione dalle ballate di estrazione irlandese, dando origine a dei brani godibilissimi dal punto di vista musicale.

I ratti della sabina

Artista: I ratti della sabina
Album: A passo lento
Etichetta: UPR/Edel Italia
Data di uscita: aprile 2006

Avevo sempre sentito parlare di questo gruppo ma, fino ad ora non avevo ancora avuto l'occasione di ascoltare i loro brani e, mi verrebbe quasi da dire che cosa mi sono perso.

In effetti, il loro cd non è niente male. Sanno mischiare molto bene ritmi folk al rock, che qua e là sembrano trarre ispirazione dalle ballate di estrazione irlandese, dando origine a dei brani godibilissimi dal punto di vista musicale.

Si inizia, nei primi tre brani d'apertura, con grande spazio al ritmo dove fisarmoniche, inserti elettronici, percussioni, violini e voci risultano perfettamente amalgamati tra loro. (Alla faccia del titolo "A passo lento"...ti verrebbe quasi desiderio di ballare!)

"Chi arriva prima aspetta", poi è (o potrebbe essere) perfettamente radiofonica, con un ritornello che ti si stampa nella testa e subito dopo te la fa canticchiare.

Decisamente molto bello anche il duetto, più melodico, "Non fa paura la notte" e significativo quanto importante, il concetto espresso nella canzone "La rivoluzione", il cui incipit, che funge da ispirazione, è tratto da una poesia di Gianni Rodari. La canzone sottolinea l'importanza di una rivoluzione “pacifista”, fatta anzitutto con i colori e la fantasia, perché l'importante è rivoluzionare il concetto stesso di rivoluzione.

Lo stesso richiamo alla pace viene con il brano finale "Dopo la pioggia"; anche in questo caso il titolo si rifà ad una poesia di Rodari e, per chi ben conosce la poetica di Rodari sa, quanto lui si faccia promotore di un linguaggio quasi infantile dove, attraverso parole molto semplici, siano le cose vere della vita i colori, la fratellanza, la pace e non la guerra a trionfare.

Ritmi variegati e frenetici, con una splendido assolo di violino, per "L'abbatuozzo", brano che parla di superstizioni, di leggende e di spiritelli mitologici e probabilmente maligni che si incontrano nelle grotte.

I testi, a parte qualche episodio, appaiono forse meno immediati e richiedono di “tornarci sopra”, richiedono un secondo, un terzo ascolto e magari lettura. Quello che è certo è che i “ratti” puntano di più sull'aspetto musicale e sugli arrangiamenti, questo loro cd ne è la testimonianza e, spero possa essere una delle motivazioni affinché abbiate curiosità sufficiente per ascoltarlo ed acquistarlo.

Tracklist:
  1. La giostra
  2. A passo lento
  3. Chi arriva prima aspetta
  4. Non fa paura la notte
  5. Fuori dal centro (fiori leggeri)
  6. La rivoluzione
  7. Come fossi neve
  8. Il re dei topi
  9. A oriente
  10. Il suono del motore
  11. Il tempo che merita
  12. L'abbatuozzo
  13. Fino al confine dell'inverno
  14. Dopo la pioggia

Link: I ratti della Sabina sito ufficiale

Un ringraziamento particolare per la gentile e cortese collaborazione a Sonja Berti di www.promopop.it