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Samuele Bersani: L'aldiquà

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 30/05/2006 alle ore 14:09:11.

Polli arrosti senza testa, scrutatori non votanti, supplenti in perenne precariato, macisti dal cuore buono e maratoneti non proprio in perfetta forma, sono alcuni dei protagonisti che s'incontrano nelle canzoni del nuovo lavoro discografico di Samuele Bersani: "L'aldiquà".

Bersani: L'aldiqua

Artista: Samuele Bersani
Album: L'aldiquà
Etichetta: Ricordi/Sony Bmg Music Entertainment
Data di uscita: 19 maggio 2006

La fragile ironia dell'aldiquà

Intervistate quel cantante/che non ascolta mai la musica/tranne la sua in ogni istante/sentiamo come si giustifica...

Polli arrosti senza testa, scrutatori non votanti, supplenti in perenne precariato, macisti dal cuore buono e maratoneti non proprio in perfetta forma, sono alcuni dei protagonisti che s'incontrano nelle canzoni del nuovo lavoro discografico di Samuele Bersani: "L'aldiquà".

In tutti i brani, un senso di fragilità sembra aleggiare nell'aria ed avvolgere l'ascoltatore. I personaggi che Samuele disegna prima con la penna e poi con la voce, forse sarebbero piaciuti tanto anche ad un Italo Calvino o ad un Gianni Rodari, sta di fatto che sembrano dei "piccoli sconfitti"; cercano una via di fuga dalle mille, spesso assurde ed insidiose, contraddizioni del quotidiano, ma sembrano proprio non riuscirci. Un esempio per tutti a questo proposito ci viene dato dal brano "Lo scrutatore non votante", un uomo che... "prepara un viaggio ma non parte/pulisce casa ma non ospita...e che poteva essere farfalla ed invece è rimasto crisalide...".

Uomini imperfetti dunque, del mondo dell'aldiquà, figli del progresso che come automi infelici seguono la corrente convinti di vivere. Commovente il ritratto del supplente in "Sicuro precariato", un uomo che rimane in maniera quasi malinconicamente rassegnata precario, tanto nel lavoro, quanto nella vita privata tra le pareti domestiche.

Un invito a non lasciare "la strada vecchia per la nuova" ci viene dal brano "Lascia stare", dove ancora in maniera rassegnata Samuele "denuncia" il fatto che più nulla sembra valere la pena; la tua vita è questa che ti piaccia o no: "inutile fissarsi con lo sguardo oltre alle pareti dei muri che hai davanti...se vuoi vittoria avrai vittoria, se vuoi sconfitta avrai sconfitta..." tutto qui. Non a caso la canzone che chiude l'album "Sogni", rivela dei passaggi interessanti: i sogni diventano soldi che finiscono nel cappello del mendicante.

Con tutta probabilità invece ne "La soggettiva del pollo arrosto", si nascondono le prospettive-soggettive limitate e le insegne accese sul niente di noi uomini...arrostiti e decapitati per bene, protagonisti inconsapevoli delle nostre vite in grigie città fatte di agitazioni e panico. Un maciste che vorrebbe liberare i pensionati ed i carcerati e che si muove in un mondo dove anche i fiori appassiscono di repliche e televendite, è il protagonista della canzone omonima.

Anche il maratoneta pur partendo svantaggiato...dalla sciatalgia, persevera nella sua corsa e l'arrivo al traguardo (anche se fuori dal podio poiché quarto), costituisce per lui comunque motivo di dignità e di vittoria personale. A pensarci bene Samuele mette in scena con i suoi personaggi i "tic", i vizi, le piccole assurdità di noi uomini e del mondo che ci circonda, ed ha una parola, uno sguardo in più per i soccombenti, per coloro i quali per un motivo o per l'altro non riescono ad arrivare primi nella vita.

D'altra parte già il titolo dell'album non sembra suggerire speranze (o il tanto agognato "aldilà"), ma semmai rigetta cose e uomini; mostra le brutture, gli inganni, dell'aldiquà. Ed anche il disegno di copertina a tratti appare eloquente: una fessura del cielo ed un cavallo (sputafuoco forse) che vi scende e che potrebbe ricordarci lo stratagemma del cavallo di Troia che fa il suo ingresso tra le mura della città. Gli arrangiamenti dell'album appaiono sobri ed eleganti e ben sembrano adattarsi al clima delle canzoni. Grande spazio alle chitarre in "Una delirante poesia" e in "Come due somari"; vagamente jazz in "Lo scrutatore non votante" e meravigliosamente melodico in "Sicuro precariato".

Il cd contiene anche la traccia video de "Lo scrutatore non votante", interamente realizzata con i disegni di Dadara (www.dadara.nl) nella quale si compenetrano perfettamente sequenze in bianco e nero a vere e proprie scene ricche e sgargianti di colori. Un'inconsueta ghostrack (tutta da ascoltare) completa il tutto. Bersani non fa altro che confermare il suo giovane talento cantautorale, che di volta in volta sembra farsi sempre più acuto, attento e sensibile, facendo leva su di un linguaggio che attraverso immagini semplici, tragicomiche a volte, possa piacere e soprattutto possa far riflettere sulla contemporaneità.

Tracklist:
  1. Lascia stare
  2. Occhiali rotti
  3. La soggettiva del pollo arrosto
  4. Lo scrutatore non votante
  5. Sicuro precariato
  6. Una delirante poesia
  7. Maciste
  8. Come due somari
  9. Il maratoneta
  10. Sogni + ghostrack

Link: Samuele Bersani Sito Ufficiale