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Ennio Rega: Lo scatto tattile

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 07/02/2007 alle ore 13:55:09.

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Lo scatto tattile, fa venire in mente una foto che si può toccare, ma non solo toccare ma anche vedere, ed attraverso le parole che davvero qui giocano un ruolo fondamentale, Ennio affonda la lama nella quotidianità e regala interessanti spunti di riflessione, degli interessanti scatti sull'odierno.

Ennio Rega: Lo scatto tattile

Artista: Ennio Rega
Album: Lo scatto tattile
Etichetta: Scaramuccia/Egea
Data di uscita: gennaio 2007

Sono tante le cose da dire attorno a questo nuovo, terzo lavoro discografico di Ennio Rega. Se mi è consentita una metafora, sicuramente poco giornalistica e forse anche inopportuna, ma che a mio avviso rende molto bene l'idea di questo lavoro, questo cd potrebbe essere paragonato ad un succulento panino che ti sazia e che dopo aver mangiato ti fa stare bene poi per l'intera giornata.

Ennio, pardon la metafora gastronomica ma ho voluto fotografare anch'io un'immagine che soddisfasse non solo il tatto ma anche il gusto. Già il titolo del cd, è inusuale, originale. Lo scatto tattile, fa venire in mente una foto che si può toccare, ma non solo toccare ma anche vedere, ed attraverso le parole che davvero qui giocano un ruolo fondamentale, Ennio affonda la lama nella quotidianità e regala interessanti spunti di riflessione, degli interessanti scatti sull'odierno: "La democrazia è un effetto speciale" da "Lavoro, studio, sviluppo", "Affondo nello stordimento umano che livella il mondo" da "Shaker", oppure si rivolge ai ragazzi che allagano la scuola o che gettano le pietre dal cavalcavia in "Un treno di conseguenza". Il brano d'apertura "Il camminatore", sicuramente sorprende, per lo stile (anche per l'arrangiamento musicale) che lo fa così simile ad un Battiato di "Running against the grain" e di quella sua vita che fugge in diagonale, ma che Ennio (anche meglio) risolve in: "Un campo irregolare mi spinge a cambiar sempre rotta. per non finir steso al suolo".

Cambiano le prospettive, i paesaggi per un camminatore che non può o non deve mai fermarsi o crogiolarsi sugli allori, ma che deve continuare la ricerca di se stesso come uomo e come artista. Il brano "Lucciole" lo si potrebbe ascrivere ad una corrente filo- deandreiana e che ancora una volta sottolinea l'importanza della poesia che per Ennio è l'infanzia da cui a fatica emergo ma anche la realtà su cui finalmente svengo.

Parlando dunque inevitabilmente di versi, di poesia, di scritture ad aria, non si può trascurare il fatto che Ennio in questo cd abbia scomodato persino i versi di Fernando Pessoa, mettendo in musica due suoi testi: "Poesia" (un tango jazzato) e "Nulla", proseguendo idealmente il lavoro del suo collega Mariano Deidda, che alle poesie di Pessoa ha dedicato ben tre cd.

Musicalmente il cd è molto omogeneo, non si stacca mai del tutto dalle atmosfere jazz molto soft, anche se si sente che c'è pian piano la volontà di esplorare altri mondi sonori.

"Lo scatto tattile" è un disco molto teatrale, complice la voce dello stesso Rega che canta ma sembra quasi recitare i suoi brani (a volte anche con punte d'ironia), dato anche dai molti momenti parlati che si incontrano lungo tutto l'ascolto del cd, compresi quelli di una zanzara un po' polemica, che riassume un asfittico concetto che oggi va per la maggiore nel mondo della discografia: perché prendersi la briga di pubblicare il cd di un autore nuovo o che magari nessuno conosce, è così carino (e commerciale pure) rivestire con nuove sonorità i brani degli anni '80.

Tra i brani più interessanti, già citato precedentemente: "Lavoro studio sviluppo" in cui si assiepa il mondo occidentale con le sue armi e le sue guerre da una parte, e dall'altra la voce, le voci di una donna e di una bambina palestinese che si ergono contro lo spirito della violenza.

"Il mio amico del novecento" sia esso ebanista, ceramista, artista o musico come Ennio, vive in quell'Italia dove si avvistano i dischi volanti ma dove poi si finisce a terra stecchiti senza neanche un aiuto, una dritta un po' di sana empatia, dove, in pratica, la creatività o il talento invece di essere riconosciuto ed apprezzato, è diventato orami quasi una sorta di lettera scarlatta che uno porta sul petto e perciò meritevole di essere cacciato, allontanato. D'altra parte come dice ironicamente il filosofo Umberto Galimberti: "Il pensiero imbruttisce, e soprattutto non è trendy" lo conferma anche il noto filosofo Flavio Briatore!!!..figuriamoci il resto!.

Si, "Lo scatto tattile" è un disco eroico o, come piacerebbe dire ad Erri De Luca, è un disco invincibile, chisciottesco, poiché contro l'insensibilità, l'indifferenza, l'opportunismo e l'inopportunità, Ennio schiera l'esercito delle sue parole a volte dirette, schiette, taglienti, altre volte decisamente poetiche, raffinate, e nonostante le sconfitte e le ingiustizie personali o sociali a cui assiste, di cui si fa spettatore o nel caso di specie fotografo, e i mulini a vento che spesso incontra per strada, da buon camminatore, non smette mai di andare avanti indomito, di sperimentare altre strade e soluzioni, di rialzarsi e scrollarsi di dosso la polvere del business discografico che non contempla evidentemente il suo lavoro, poiché sa che il suo compito universale (difficile ma bellissimo) è quello di "unire secoli bui ai cieli"!

Tracklist:
  1. Il camminatore
  2. Lavoro studio sviluppo
  3. Lucciole
  4. Scritture ad aria
  5. Sui giardini in piazza (Vittorio)
  6. Un treno di conseguenza
  7. Indovinando sbagliando
  8. Shaker
  9. La poesia
  10. Sui giardini in piazza (Daniele)
  11. Il mio amico del novecento
  12. Oreste è solo
  13. Il professore
  14. Così da lontano
  15. Nulla
  16. Cara stai calma!

Link: Ennio Rega

Un ringraziamento particolare per la gentile, cortese ed amichevole collaborazione a Carla di Francesco di www.scaramuccia.org.