Rudy Marra: Sono un genio ma non lo dimostro
Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 06/03/2007 alle ore 10:29:23.

Un album che attraverso il canto esprime concetti sociologicamente utili, ben chiari, radicati ed efficaci.

Artista: Rudy Marra
Album: Sono un genio ma non lo dimostro
Etichetta: Ala Bianca/Warner Music
Data di uscita: Gennaio 2007
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Il problema del genio è un problema di comunicazione con la massa, l'impossibilità o, quanto meno, la difficoltà delle menti illuminate di cambiare lo stato delle cose..
Difficile davvero, eppure entusiasmante, dire a quale tipo di musica assomiglino le canzoni di questo cd; ogni canzone, quando hai raggiunto la certezza che si tratta di, diventa improvvisamente un crocevia anzi un'addizione sperimentale di vari elementi jazz, pop, folk, etno, rock, ska, per ottenere quello che in gergo potrebbe essere una zuppa (o sopa).
Un album questo, che attraverso il canto esprime concetti sociologicamente utili, ben chiari, radicati ed efficaci. E' vero che la genialità del singolo è sempre stata mortificata dalle consuetudini sociali, in quanto se genio significa sregolatezza, significa anche, e la strada è breve, pazzia, follia. L'uomo ha sempre avuto bisogno, ed ora come non mai, di muoversi dentro una cornice sicura, immutabile e immobile. L'uomo necessita di certezze.
E chi sono coloro, che al giorno d'oggi, che desiderano che tutto rimanga immutato, immobile, coloro che hanno ucciso talento e sorriso? (come direbbe Susanna Parigi NDR), coloro che impediscono che si vada al di là della semplice immagine ritratta, coloro che impediscono o che non vogliono che le cose si possano vedere anche da altre angolazioni? Chi sono coloro che non vogliono che ci sia circolazione, scambio di pensieri, di idee, di cultura? Coloro che ci regalano un Trompe l'oeil vendendoci immagini che suggeriscono spazi aperti in profondità ma che si rivelano mere illusioni, rimanendo irreali e tristemente ed ingannevolmente piatti sulla parete?
Di certo i poteri forti: il potere politico, quello economico, culturale eccetera, eccetera. Da qui partiamo per capire i contenuti di queste nuove canzoni di Rudy Marra.
Rudy quindi ironizza e gioca con la pazzia ed il genio di Vincent Van Gogh, ponendo sulla copertina del cd un celebre autoritratto. Uno dei brani cardine dell'intero lavoro è Trompe l'oeil, un rap parlato (che tanto forse sarebbe piaciuto ad un Jovanotti), dove piovono una miriade di visioni sull'attualità più sconcertante e che non fanno altro che confermare che l'essere umano in fondo ha sempre bisogno di fingere, ha bisogno del falso per vivere e gli è sufficiente limitare il suo sguardo a qualcosa che sembra reale e, poco importa dunque se non vede la differenza tra una show girl ed una mignotta, cioè se mostrare il culo su un calendario è diverso che mostrarlo in strada sul raccordo anulare.
Penso che già qui si sarà capito che Rudy fa uso di un linguaggio quotidiano, e non si nasconde certo dietro frasi fatte, giri di parole, inutili ricercatezze letterarie. Rudy è uno che ama dire le cose come stanno a costo di tirare in ballo (o di far scendere a colpi di piccone dallo scranno) provocatoriamente i mass-media, le religioni, il potere, il perbenismo. guidare la guerra santa col marchio della coca-cola canta in Barricate, altro brano che in fondo ci viene a dire che i confini, le barricate in nome di Dio si ergono ancora, e che giorno dopo giorno sono sempre più inespugnabili.
Il cd lascia comunque spazio a canzoni d'amore come la melodica Il morso (il cui verso iniziale è ispirato niente meno che dal vate D'Annunzio), oppure ad amori di contrabbando o a viaggi, naufragi e salvataggi che hanno sempre un'ambientazione notturna, tra clandestini, frontiere e mete irraggiungibili.
Avvincente senza alcun dubbio il ritratto de L'uomomosca che ha l' istinto di rompere le palle ed ha pure una sua morale benché attratto dalla merda, e che diventa poi la nostra stessa coscienza. Altro brano cardine è quello che da il titolo all'intero lavoro, dove il nostro Rudy si professa inventore di parafulmini che funzionano senza temporale, di automobili non inquinanti, ma anche di ben più importanti progetti atti a risanare l'economia, o le differenze tra poveri e ricchi, o la proposta di una nuova forma di governo senza schiavi ne padroni, ma tutto questo a che serve? Sarebbe considerato un sovvertitore, un pazzo e allora tanto vale volare basso, non dimostrare queste geniali intuizioni.
Sapere di essere un genio e non avere lo spazio o l'occasione di poterlo dimostrare, saper di aver talento e non poterlo dimostrare, qualcuno vuole che le cose vadano così!
A questo punto, in conclusione, tanto vale che Ognuno pensi per sé. Disco socialmente utile (e qui mi ripeto), dedicato a tutti quegli uomini liberi che non accettano e non hanno accettato di essere parte del gregge, e che ci aiuta con ironia a riflettere sull'assurdità del pensiero comune, quantomeno a provare a coltivare i nostri pensieri al di là delle razze, dei marchi, dei messaggi pubblicitari, degli stereotipi, delle convenzioni.
- Amore di contrabbando
- Trompe l'oeil (l'inganno)
- Il morso
- Theo e Vincent
- Mio fratello Theo
- Quello di cui ho bisogno
- L'ombra
- Barricate
- Di viaggi naufragi e salvataggi
- Sono un genio ma non lo dimostro
- L'uomo mosca
- Ognuno pensi per sé
Link: www.rudymarra.it
Un ringraziamento per la cortese ed amichevole collaborazione di sempre a Maryon Pessina di www.ma9promotion.com
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