Massimiliano D'Ambrosio, un emergente "doc"
Articolo di: Michele F. Venturini; pubblicato il 11/04/2007 alle ore 11:50:58.
Di lui sappiamo poco, non che ci sia poco da dire di questo emergente alla sua seconda uscita. La sua è una voce nuova e innovativa nel panorama contemporaneo della canzone italiana. Massimilano D'Ambrosio inizia un serio sperimentalismo musicale dopo il Diploma all'Istituto Nautico. Nel 1994 lo troviamo al Folkstudio di Roma, quello di Venditti e di De Gregori agli inizi della loro carriera..
Un capitano musicista. Un capitano nel mare della musica.
Di lui sappiamo poco, non che ci sia poco da dire di questo emergente alla sua seconda uscita. La sua è una voce nuova e innovativa nel panorama contemporaneo della canzone italiana. Massimilano D'Ambrosio inizia un serio sperimentalismo musicale dopo il Diploma all'Istituto Nautico. Nel 1994 lo troviamo al Folkstudio di Roma, quello di Venditti e di De Gregori agli inizi della loro carriera, e questi cantautori li troviamo intessuti nelle melodie di questo musicista che nasce a Roma nel 1972 e a Roma vive tuttora. Un artista giovane ma già abituato ai concerti; negli anni novanta inizia a portare le proprie canzoni alla manifestazione 'Enzimi' e al festival Cant'autore.
Sono anni in cui inizia ad esibirsi dal vivo e lo fa alla 'festa della musica', spettacolo organizzato dal Comune di Roma. Presto arriva ad esibirsi tra i 'Giovani del Folk' di Giancarlo Cesaroni, reclutatore al folkstudio, dove Massimiliano suona in quel periodo. Con questa compagnia di musicisti partecipa a concerti, e tra questi ricordiamo la sua presenza al Festival degli artisti di strada, presso Firenze; l'anno successivo si aggiudica un premio speciale della giuria del festival nazionale 'cant'autori'.
Nel 1997 si aggiudica un posto in finale al concorso musicale della trasmissione 'Enzimi'; inizia ad aprire i concerti di Paolo Pietrangeli e di Daniele Sepe.
Il 2001 è l'anno della svolta. Un critico di primo piano, come Massimo Cotto, direttore artistico di Radio Raduno ascolta un suo demo-tape e lo trasmette durante una puntata di 'Radio 1 Music Club'. Il brano recensito è La via sul porticciolo, della quale Massimiliano dichiara di essersi ispirato ad una poesia di Lawrence Ferlinghetti. E questa canzone, bella e ben costruita, gli porta davvero fortuna.
L'anno successivo, il 2002 vede la vittoria del cantautore, con questo brano, alla IV edizione di 'Scrivendo canzoni' presso Mantova. Lo scorso anno è uscito a Dicembre il suo primo album dal titolo Il Mio Paese, disco che contiene, fra l'altro, il brano Il Poeta, il cui testo è stato firmato da una valida penna, quella dello scrittore Stefano Benni. Altro brano scritto da Benni, ma non presente nell'album è La scuola più strana del mondo.
Ma anche altri scrittori sono la sua fonte di ispirazione. E. L. Masters, per esempio, da cui trae L'ignoto e Charles Bukowski con Chiedi. Troviamo un riferimento anche al poeta spagnolo Garcìa Lorca, nel brano La Sposa Infedele. Insieme a Maurizio Trequattrini musica una ballata dialettale calabrese di autore ignoto, che credo di non sbagliare a denominarla una 'pizzicata' calabrese. Il disco infine viene presentato con la valida partecipazione dei Gang. Con lui suonano Fabio Fraschini al basso, Fabrizio Guarino alla chitarra e Giampaolo Rao alla batteria.
L'intervista
Come ti raffronti con i tuoi coetanei cantautori, che propongono una musica meno da cantautore-poeta, e vicino al pop commerciale
La cosa di cui sono più convinto e che se dopo venti anni dalle uscite dei dischi di Francesco Guccini, De Andrè o De Gregori, qualcuno chiede ancora i loro brani di quegli anni, e quelli attuali, tra altri venti anni non credo che il pubblico vorrà ancora questi cantanti pop commerciali.
Ma allora come ti vedi sulla scena nazionale dei cantautori?
Credo che fare il cantautore tradizionale, in questi anni, con poesie cantate accompagnandosi con la chitarra, non paghi. O almeno non ci sia un riscontro immediato e alla lunga il paragone con i grandi del passato, quelli ai quali accennavo prima, è molto difficile. Credo che però sia stimolante e costruttivo. Occorre avere validi punti di riferimento per fare musica in questi anni.
Come hai visto cambiare la scena musicale del cantautorato italiano, durante la tua carriera di musicista?
Devo ammettere che le cose sono cambiate e cambiano ancora. Un notevole punto di svolta si legge nel disco live dello scomparso De Andrè con la PFM. Innovatori entrambi, videro la fine del sound anni settanta. Negli anni settanta, credo, c'era meno tecnologia e più creatività. (a mio avviso è stato l'inverso negli anni ottanta, c'era più tecnologia ma meno creatività)
Qual è stato un disco veramente creativo con questo vecchio sound.
Un albun caposaldo dei settanta credo che sia stato Storia di un impiegato di De Andrè, con nuove sonorità è con un nuovo modo di scrivere testi. Quando l'ho ascoltato mi ha profondamente interessato e affascinato.
Ho notato che sei molto attento ai testi; fa parte del tuo stile?
Senz'altro. Considero lo scrivere canzoni un mestiere, come può essere scrivere romanzi. Uscire su Cd per un musicista è come uscire su libro per uno scrittore. E' un ottimo veicolo pubblicitario per farsi conoscere dal grande pubblico.
Quale è stata una figura musicalmente importante nella tua preparazione?
Devo ammettere che l'amicizia con Maurizio Trequattrini è stata decisamente importante. Lui faceva Jazz suonando il basso con gruppi di Roma e lavorava con e per gli artisti di Folkstudio. Nel 1995 abbiamo lavorato insieme, dopo che aveva curato alcuni miei arrangiamenti e abbiamo iniziato a fare un tour in Italia dedicato alla figura dello scomparso De Andrè e alla canzone d'autore italiana.
Tracklist mini Cd 'Il vino' (1999):
Il vino
La via sul porticciolo
Chiedi
Cuore di ferro
L'avvocato
Benvenuta
Tracklist cd 'Il Mio Paese' (2005):
La nave
L'avvocato
La sposa infedele
Il mio paese
E' tornato
La via del porticciolo
Angelina
Palla pallina
L'ignoto
La morte apparente
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