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Folco Orselli: MilanoBabilonia

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 04/05/2007 alle ore 13:11:25.

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Folco Orselli con la sua roca voce da bluesman esperto, fin dal primo brano, "La fine del mondo", di questo suo nuovo capitolo musicale, ci proietta in un serratissimo e distorto rock, carico di visioni infernali e di invasioni di presumibili extraterresti per niente ben intenzionati.

Folco Orselli: MilanoBabilonia

Artista: Folco Orselli
Album: MilanoBabilonia
Etichetta: LifeGate Music/Venus
Data di uscita: febbraio 2007

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Milano vista, pensata, vissuta e scelta ad emblema di una nuova Babilonia, quest'ultima nella bibbia è chiamata la prostituta, capitale del vizio, dove l'uomo cede passivamente alle sue tentazioni, e diventa l'oggetto dei suoi impulsi anziché esserne soggetto. E altroché se l'uomo (non solo milanese) odierno cede, cade, si frammenta, si spezzetta, perde la sua identità (e pure i freni inibitori) e si prostituisce nei locali bene tra i santi-vip e notti di sesso, tra boutique del panino e della birra, dove tutto è predisposto in funzione dell'apparire, del consumare, e del consumare ancora.

Folco Orselli con la sua roca voce da bluesman esperto, fin dal primo brano, "La fine del mondo", di questo suo nuovo capitolo musicale, ci proietta in un serratissimo e distorto rock, carico di visioni infernali e di invasioni di presumibili extraterresti per niente ben intenzionati (o forse si tratta di toponi giganti grandi e lunghi quanto una metropolitana), con tanto di castigo divino finale da parte di un Dio-polifemo che divora e tritura tutti.

E la Milano di Orselli è quella che, a ritmo di funky, fa rima con oni: "Povera Milano in mano a dei coglioni/di notte va a mignotte poi vota Berlusconi" da "MilanoBabilonia", oppure quella che rima con il terziario avanzato di ali: "La vogliamo incatenare ai servigi musicali/o alle squallide pulsioni editoriali" da "La spettacolarietà". Scrittura diretta, senza fronzoli, e canzoni di conseguenza che poco importa se non sono radiofonicamente appetibili, Orselli preferisce star seduto scomodo tra soul e blues ma raccontare il malaffare, il marcio di una società e di una città (la sua) che predilige ad esempio il turismo sessuale dirottato verso il "Brazil" e, poco importa se davvero è il Brasile o una schiera di "battone vecchio stampo" in Corso Magenta.

Babilonia che diventa Babele, è rintracciabile nell'ironica "Il crogiuolo", spezzata a tempo di samba e fox, dove a reggere il ritmo dell'intero testo ci pensano rime ed assonanze a profusione che danno luogo e danno il benvenuto ad accostamenti e passaggi sarcastici: "Benvenuti a Junior Bush/Benvenuto in Bangladesh"; e ancora: "Benvenuto al caporale/al parcheggio sul piazzale/benvenuto al caro estinto/col suo testamento finto/".

"MilanoBabilonia" è un film crudo girato in esterni, di notte. È un piede "s-porco di strada" calzato in una raffinato ed elegante sandalo.

Tracklist:
  1. La fine del mondo
  2. Arrivan di notte
  3. La spettacolarietà
  4. Milanobabilonia
  5. Jack Tar
  6. Il crogiuolo
  7. Brazil
  8. Jimmy Corea
  9. Averti in mente
  10. La cera squaglia

Link: www.folcoorselli.it