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Andrea Volpini: Tutti i santi giorni

Articolo di: Alberto Barina; pubblicato il 06/06/2007 alle ore 11:55:47.

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"Tutti i santi giorni" si lascia ascoltare piacevolmente, avvolto com'è da ritmi jazz molto morbidi e soft, rimandi di fox trot e simpatiche marcette ("Al faro di Lampedusa"; "Nel mese di giugno"), e non è escluso che alcune di queste canzoni forse sarebbero piaciute tanto anche a De Andre'.

Andrea Volpini: Tutti i santi giorni

Artista: Andrea Volpini
Album: Tutti i santi giorni
Etichetta: autorpodotto
Data di uscita: maggio 2007

Scarica "Tutti i santi giorni"

…Come un pugile selvatico amante del rischio…

Ci risiamo... perché un disco d'autore come quello di Andrea Volpini è autoprodotto e non promozionato e prodotto da una etichetta discografica? Trovare una risposta a questo inquietante interrogativo è se non impossibile, almeno sconveniente per il music-business. "Tutti i santi giorni" si lascia ascoltare piacevolmente, avvolto com'è da ritmi jazz molto morbidi e soft, rimandi di fox trot e simpatiche marcette ("Al faro di Lampedusa"; "Nel mese di giugno"), e non è escluso che alcune di queste canzoni forse sarebbero piaciute tanto anche a De Andrè.

In effetti Volpini pare si definisca un economo sentimentale, ma io direi che nel caso preciso è anche un gran cantastorie che apre il sipario del suo teatro musicale (complice anche la sua voce ed il suo stile molto teatrale, appunto) e lascia scivolare i suoi protagonisti, i suoi personaggi in cerca d'autore, i suoi "piccoli uomini" di tutti i giorni, a cui nessuno forse verrebbe in mente di dedicare o scrivere una canzone, ma ai quali lui invece dà voce.

Ed è così che si incontra lo spazzino con moglie e famiglia a carico di "Tutti i santi giorni", oppure un venditore ambulante di verdura di "Colfiorito", il metronotte di "Bellezze diverse", gli archivisti impolverati ed invecchiati nei sentimenti di "Dietro le scrivanie", Mario e gli attori a cottimo di una fonderia che metaforicamente diventa un "Teatro dei metalli" o Costantino il guardiano del faro di Lampedusa e la storia della sua famiglia e delle figlie da maritare, fino a giungere forse ad un risvolto autobiografico in "Sono un vecchio mulo", animale che davvero così carinamente campeggia nella copertina del cd.

Sono storie, fotogrammi di vita quelli di Volpini un po' in bianco e nero, che sembrano arrivare da un'altra epoca musicale, che sembrano uscire da un vecchio album di fotografie ma che a noi piacciano tanto e che consigliamo a chi cerca della buona musica d'autore alternativa (con tutto il rispetto) ai grandi nomi.

Tracklist:
  1. Sono un vecchio mulo
  2. Tutti i santi giorni
  3. Colfiorito
  4. Borgo Sant'Angelo (strumentale)
  5. Al faro di Lampedusa
  6. Teatro dei metalli
  7. Monumenti nascosti (strumentale)
  8. Dietro le scrivanie
  9. Bellezze diverse
  10. Porta Trasimena
  11. Nel mese di giugno
  12. Porta San Pietro (strumentale)
  13. Attesa
  14. Vado in sollucchero se ti metti in ghingheri
  15. Sigla (strumentale)

Degno di nota anche il primo disco di Andrea Volpini, "La camicia delle grandi occasioni", con altre storie in chiave jazz. Ascolta La camicia delle grandi occasioni

Link: Andrea Volpini