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Massimo Bubola: Ballate di Terra & d'Acqua

Articolo di: Gian Luca Barbieri; pubblicato il 27/04/2008 alle ore 14:27:05.

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''Ballate di terra e d'acqua'' e' il titolo del diciottesimo album di Massimo Bubola. Dal 1976, anno di pubblicazione del suo disco d'esordio ''Nastro giallo'', e' passato piu' di un trentennio, ma tutta la sua produzione e' attraversata da una sorta di filo rosso che rende inconfondibili le sua canzoni.

Massimo Bubola: Ballate di Terra & d'Acqua

Artista: Massimo Bubola
Album: Ballate di Terra & d'Acqua
Etichetta: Eccher Music/Self
Data di uscita: 2008

"Ballate di terra e d'acqua" è il titolo del diciottesimo album di Massimo Bubola. Dal 1976, anno di pubblicazione del suo disco d'esordio "Nastro giallo", è passato più di un trentennio, ma tutta la sua produzione è attraversata da una sorta di filo rosso che rende inconfondibili le sua canzoni.

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Cosa contribuisca a trasmettere tale sensazione di continuità, pur all'interno di una evidente capacità di cambiare e di saggiare nuove possibilità espressive (si ascoltino al proposito lo splendido cofanetto del "Cavaliere elettrico") non è facile dire. Riassumeremmo il tutto con una sola breve parola: poesia. Poesia che si incarna nei suoi testi, nella capacità di usare con il giusto dosaggio la rima e l'assonanza, ma anche nella musica, nel ritmo, nella voce, nella cadenza. È una sorta di aura che accompagna il cantautore come un'ombra.

Questa "Ballate" sono l'ennesima conferma del suo stile e del suo talento. Anche della grande capacità di dribblare il rischio della banalità. Pensiamo a "Cambiano", un brano giocato sulla ineluttabile trasformazione del reale ("Cambiano i tempi, cambian le ore / Cambiano i segni e le parole / Cambiano i re, cambiano i santi / Cambiano gli assi, cavalli e fanti…"), in cui il ritornello suona così: "Ma io no, amore, io non cambierò / Come il mare durante la bufera / Ma io no, amore, ti difenderò / Dagli sciocchi che cambiano ogni sera". Si immagini ora un refrain analogo affidato ad un altro cantante e all'effetto che produrrebbe. Invece il carisma di Bubola gli consente di aggirare con stile il rischio.

Il brano più bello? Difficile da individuare. A nostro parere "Una chitarra per due canzoni", il cui testo è centrato sull'inadeguatezza della realtà, sulla frattura tra i bisogni e ciò che il mondo dà, tra l'uno e il due, tra l'unità e la dualità: "C'è una colomba inseguita da due falconi / E un agnello diviso tra due leoni / C'è un silenzio potente come due tuoni / Ed un Cielo soltanto per due ladroni…", arricchita da richiami a Defoe e Stevenson, William Blake e Edgar Allan Poe. Vera poesia.

Nessuna delle altre tracce è da trascurare. Qualche assaggio: "Tu rifugio avrai" dalle tonalità fiabesche, la ballata noir "Dolce Erica", la visionaria "Un angelo alla mia porta", "Uruguay" centrata sull'impresa di Garibaldi per l'indipendenza di quello stato, "Tutti quegli anni" con riferimenti alla giovinezza del cantautore. E poi "Canzone dell'assenza", che riassume nel titolo un'altra delle caratteristiche di Bubola: la capacità di raccontare storie, lasciando sempre però uno spazio di non detto che le rende ancor più suggestive.

Al fianco di Bubola (voce, chitarre, armonica) troviamo Simone Chivilò (chitarre, dobro), Alessandro Formenti (basso), Joe Damiani (batteria & percussioni), Mauro Ottolini (trombone), Erika Ardemagni e Lucia Muller (cori).

Tracklist:
  1. Sto solo sanguinando
  2. Una chitarra per due canzoni
  3. Cambiano
  4. Tu rifugio avrai
  5. Dolce Erica
  6. Un angelo alla mia porta
  7. Tutti quegli anni
  8. Uruguay
  9. La Collina dei Ghepardi
  10. Uno, due, tre
  11. Canzone dell'assenza

Massimo Bubola: sito ufficiale - myspace.