L'inerme e' l'imbattibile: intervista a Massimo Zamboni
Articolo di: Gian Luca Barbieri; pubblicato il 05/04/2008 alle ore 19:17:59.

''L'inerme e' l'imbattibile'' (Il Manifesto CD) e' il titolo dell'ultima opera di Massimo Zamboni, ex CCCP ed ex CSI, ora protagonista di una carriera solistica che si e' aperta nel 2004 con il cd ''Sorella sconfitta'', e' proseguita con un'importante collaborazione con Nada e con tante colonne sonore per il cinema.

"L'inerme è l'imbattibile" (Il Manifesto CD) è il titolo dell'ultima opera di Massimo Zamboni, ex CCCP ed ex CSI, ora protagonista di una carriera solistica che si è aperta nel 2004 con il cd "Sorella sconfitta", è proseguita con un'importante collaborazione con Nada e con tante colonne sonore per il cinema.
La parola "opera" è adeguata al prodotto, in quanto si tratta di un ricco cofanetto che contiene un cd musicale con dieci tracce di grande livello, un dvd con tre cortometraggi e un libro di una cinquantina pagine con testi, riflessioni, informazioni. Un'opera complessa, che apre squarci sulla realtà (il filmato su Mostar), sulla surrealtà (il video "Il fabbricante di cuffie"), su quanto si può esprimere attraverso una canzone.
Si percepisce la continuità con il modello musicale dei CSI, reinterpretato però in chiave personale e con testi di grande fascino, sintetici e costruiti secondo un impianto strutturale del tutto originale.
Ci ha concesso questa intervista, attraverso la quale possiamo entrare in punta di piedi nel suo mondo musicale, nelle sue idee, nelle sue emozioni.
Una domanda in apertura che riguarda la tua storia. Cosa conservi nella tua attuale attività solistica dell'esperienza dapprima con i CCCP e poi con i CSI?
Cerco di conservare quelle attitudini per le quali la musica è la musica della mia vita quotidiana. Sono istruzioni per sopravvivere ai decreti della paura, dell'isolamento, del conformismo. Le mie canzoni vorrei fossero ponti.
La tua produzione musicale comprende una discreta quantità di colonne sonore per il cinema: c'è un nesso con le tue canzoni o si tratta di un percorso autonomo e diverso?
C'è un legame strettissimo, tanto che spesso una composizione nata per il cinema diventa poi, incontrate le parole, canzone. Ma ogni musica sottende immagini; bisogna solo riconoscerle.
Ora una curiosità sulla tua scrittura: tre libri editi in cinque anni non è poco. Pensi che il pubblico dei tuoi lettori sia lo stesso dei tuoi ascoltatori oppure credi che si tratta di un pubblico almeno in parte diverso?
Questo me lo chiedo... credo ci sia sovrapposizione, anche se alle presentazioni dei libri la fascia d'età è più ampia. Questo è confortante.
La scrittura di libri e la musica: è il segno che alcuni messaggi si possono trasmettere solo attraverso un determinato codice e non con un altro?
Credo di sì, ogni codice ha una forza intrinseca; ma una somma fortunata diventa moltiplicazione.
In che modo pensi che sia ancora praticabile oggi l'idea di una musica impegnata, o meglio di un impegno attraverso la propria musica ?
L'impegno è alla vita, necessario e non rimandabile. Solo attraverso questo può discendere alla musica.
Da dove è nata l'idea di pubblicare un cofanetto così sontuoso come "L'inerme è l'imbattibile", che comprende un cd, un dvd e un libro?
"Sontuoso"... non avevo ancora pensato a questo attributo. Nasce dalla desolazione delle scatoline quadrate dei cd, un supporto che ci avevano promesso eterno, e che già barcolla. Ho cercato di curare la grafica come fosse una nuova canzone. Forse lo è.
Quali sono gli aspetti del tuo ultimo disco che ritieni nuovi e diversi rispetto a "Sorella sconfitta" e che vorresti inserire in una presentazione sintetica di poche righe?
L'uso della mia voce personale. Non ho mai cantato fino all'anno scorso, finché non l'ho più sentito rimandabile. Fine delle scuse, obbligo di esporsi. In generale, questo - spero - offre una maggior coerenza all'ascolto. Ma il nocciolo dei pensieri proviene e allarga l'album precedente.
Un'ultima domanda sui testi delle tue canzoni: mi ha molto colpito la struttura di questi testi, spesso basata su una "ripresa con variazioni" di uno schema o di una frase che restano fondamentalmente fissi. Mi puoi spiegare i motivi di questa scelta?
È più istintiva che cercata, è una scrittura che mi esce da sé; amo le iterazioni, la fissità delle parole, intesa come concentrazione e immobilità, quasi fossero immagini sospese. Non amo, invece, i testi narrativi, descrittivi. Mi sforzo di andare a frugare sotto l'epidermide delle parole.
Massimo Zamboni: sito ufficiale - myspace.
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