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Cristina Zavalloni, con Solidago (Egea), realizza quello che a nostro avviso e' il suo disco piu' maturo, forse piu' affascinante. La sua capacita' di trasporsi anima e corpo nelle sue canzoni e di trovare la sintonia perfetta con i suoi musicisti, raggiunge un apice di perfezione davvero estrema.

Artista: Cristina Zavalloni
Album: Solidago
Etichetta: Egea Records
Data di uscita: 2009

Cristina Zavalloni, con Solidago (Egea), realizza quello che a nostro avviso è il suo disco più maturo, forse più affascinante. La sua capacità di trasporsi anima e corpo nelle sue canzoni e di trovare la sintonia perfetta con i suoi musicisti, raggiunge un apice di perfezione davvero estrema.

Solidago è un disco che riprende aspetti della sua recente storia personale (non tanto nei testi, quanto nelle occasioni alle quali sono legate le canzoni), delle sue emozioni, e li trasforma in grande musica.

Contiene 15 tracce, divise tra canzoni di Charles Aznavour (Si tu m'emportes, La mamma, Io tra di voi, Vivre avec toi e Qui?), pezzi originali di Cristina Zavalloni, Kaigomai - kaigomai, tradizionale, e la classicissima Que sera sera.

Cosa tiene insieme tutta questa varietà di cose apparentemente eterogenee?

Risposta solo apparentemente scontata: l'artista, la sua voce, la sua storia. Ogni scelta ha una giustificazione. Partiamo da Charles Aznavour: Parigi, 2007, Cristina passa davanti a un negozio di dischi, entra, scaffale dedicato ad Aznavour, curiosità, acquisto di un'antologia: l'azione viene da lei ritenuta un atto impuro, infatti scatta l'amore, la passione travolgente. Lo chansonnier diventa la colonna sonora di un tratto della vita di Cristina. Cosa la colpisce, soprattutto? Parole sue: l'atmosfera scanzonata e la capacità del francese di rendere tutto leggero e possibile. È questa la zona di sovrapposizione dei due artisti, e a ben vedere sono tratti da sempre presenti nella musica della Zavalloni, che in Solidago si potenziano, portando alla massima espressione appunto il tono scanzonato, la leggerezza e la potenzialità di apertura ad ogni dimensione emotiva e sonora. Il tutto si declina nella capacità della cantante di essere allo stesso tempo estremamente seria ed impegnata e di giocare ironicamente su di sé, sulla sua voce strepitosamente duttile, sul suo stile.

Poi Kaigomai - kaigomai, in passato eseguito dalla conturbante Diamanda Galas, è un pezzo tradizionale greco del genere rembetiko. Il pezzo è stato eseguito nel corso di una recente tournée da Michel Hatzigeorgiu, bassista belga di origini greche al seguito di Cristina. Da lì l'idea di trascriverlo e di adattarlo, con un risultato da ascoltare e godere. Nella stessa sezione del disco (intitolata Solidagum Compositum, nome di un medicinale omeopatico), un tributo alla band newyorkese Alarm Will Sound, che trascrive e reinterpreta in chiave acustica pezzi di elettronica di Aphex Twin ed altri.

Dei pezzi della Zavalloni, oltre ai Jingles, ci ha colpito in particolare Ci vengo, pezzo giocato sull'alternanza di verbi quali rimango, arrivo, torno, resto, vengo che trasmettono una sensazione di sospensione, di indecisione, ma soprattutto di apertura, anche di insoddisfazione, che fanno parte del carattere della cantautrice e che stanno a monte del suo continuo cambiamento, della sua inarrestabile evoluzione. E poi Aspetto il silenzio, autentica perla di poesia in musica.

Video: Si tu m'emportes - Ci vengo

MP3: Si tu m'emportes

Cristina Zavalloni: Sito Ufficiale - Myspace.