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Daniele Malvisi Quartet feat. Danilo Rea: Jazz for Peace (recensione album)

Articolo di: Gian Luca Barbieri; pubblicato il 19/11/2009 alle ore 18:34:01.

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Un cd interessante nato ''su commissione'': Sergio Noveri, direttore artistico del ''Festival internazionale per la pace di Assisi'', affido' nel 2004 a Daniele Malvisi la realizzazione di una collana di brani jazz che risultassero in sintonia con le tematiche affrontate dal Festival stesso.

Daniele Malvisi

Artista: Daniele Malvisi Quartet feat. Danilo Rea
Album: Jazz for Peace
Etichetta: M M Records
Data di uscita: 2009

Particolarmente interessante il cd del Daniele Malvisi Quartet intitolato "Jazz for Peace" (M M Records), tanto per la componente strettamente musicale quanto per il motivo di fondo che sta alla base del progetto.

Il tutto è nato nel 2004 quando Sergio Noveri, direttore artistico del "Festival internazionale per la pace di Assisi" ha commissionato allo stesso Daniele Malvisi il compito di elaborare un progetto: una collana di brani di jazz che risultassero in sintonia con le tematiche affrontate dal Festival stesso.

A quel punto il sassofonista, che ammette di non avere avuto velleità di natura politica e di essersi voluto tenere al di fuori di ogni retorica e di messaggi particolarmente ambiziosi e altisonanti, ha pensato di dedicare ogni brano che fosse entrato a far parte del suo album ad un leader del movimento pacifista mondiale.

I nomi che gli sono subito balzati alla mente avevano una portata tale che hanno fatto commentare a Malvisi l'idea in questo modo: "Trovarmi di fronte a queste icone immortali della nostra storia mi faceva sentire a disagio, incredibilmente piccolo e inadatto". E ammette di avere effettuato un approccio alla questione, a suo avviso, inizialmente sbagliato. Mettersi subito di fronte a un pentagramma per ricavare soluzioni musicali era una scelta inadeguata: la musica non si sintonizzava con il personaggio. A quel punto bisognava capovolgere il processo: dapprima immergersi nelle vite e nelle idee dei vari personaggi e solo in un secondo momento trasformare le proprie emozioni in musica.

Così sono nati "Dancers", brano di apertura, motivato dal fatto che tutte le personalità di cui l'artista aveva studiato la biografia erano appassionati della danza; "Tears of Mahatma's Smile" e "Smiles of Mahatma's Tears" sono dedicati a Gandhi e sono centrati sulla straordinaria capacità di questo personaggio di controllare la lacrimazione, aspetto che ha colpito profondamente Malvisi; "Teresa's Way", dedicato a Madre Teresa di Calcutta, trasferisce la sua perseveranza e l'instancabile volontà di quella incredibile donna nei due accordi che si alternano immutati per tutta la durata del pezzo; "I Have a Dream", dedicato a Martin Luther King, è un blues lento dedicato alla terra e alla cultura da cui proviene il leader del movimento nero pacifista; così anche "Free Future", dedicato a Thomas Shankara (presidente del Burkina Faso), ripropone la cultura musicale dell'area geografica di riferimento attraverso un ritmato 12/8 di impronta afro. A seguire, "Futura/Mente" è dedicata a Nelson Mandela; infine "Peace" è una ballata di Horace Silver dedicata a tutti coloro che hanno la pace nel cuore.

Il disco, al di là dell'occasione che ha determinato la sua realizzazione e dei suoi nobili significati, è di elevata qualità. Presenta un jazz classico, ben strutturato, alieno da ogni sperimentazione, eseguito magistralmente dallo stesso Daniele Malvisi al sax tenore, da Giovanni Conversano alla chitarra, da Gianmarco Scaglia al basso acustico e da Paolo Corsi alla batteria. Al loro fianco, come special guest, Danilo Rea al pianoforte.