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Simone Avincola: Il giullare e altre storie (recensione album)

Articolo di: Pier Giorgio Tegagni; pubblicato il 12/06/2009 alle ore 13:54:54.

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Moderno folksinger con memorie dylaniane, in bilico tra Guccini, De Gregori e Branduardi, Simone Avincola canta dell'eterno conflitto tra potenti ed oppressi.

Simone Avincola - Il giullare e altre storie - cd cover

Artista: Simone Avincola
Album: Il giullare e altre storie
Etichetta: autoprodotto
Data di uscita: 2009

"Odio chi, senza tentare di fare qualcosa, continua a dire che non si può fare niente. Spero che un giorno la gente si svegli da questo dormiveglia generale e cominci ad urlare occupando le strade e i giardini" (Simone Avincola).

Tremate gente... i cantautori son tornati! Chi pensa che non è più tempo delle canzoni di "protesta" con il tipico accompagnamento da chitarra acustica, è smentito da Simone Avincola con il suo primo album "Il Giullare e altre storie", un disco semplice e diretto come solo l'anima vivace di un ribelle può fare.

Moderno folksinger con memorie dylaniane, in bilico tra Guccini, De Gregori e Branduardi, il Nostro imbraccia la sei corde mancina e canta dell'eterno conflitto tra potenti ed oppressi. L'odierna società è presentata in metafora al tempo del Medio Evo, epoca oscura quanto la nostra, descritta attraverso personaggi, luoghi ed avvenimenti, riferibili all'oggi.

Dallo strapotere dei potenti alla manipolazione dell'informazione ("il Paese dice sì al proprio sire e crede alle balle che gli racconta perché è più bello stare a dormire" - Il Paese), alla legge al servizio del potere che condanna chi vi si oppone ("il Giullare è condannato a morte ma non si inchina al Re" - Il Giullare), Simone Avincola costruisce un'operetta sulla condizione del "debole" soggiogato dal "forte" e termina con l'atto finale della rivolta dei giusti, di chi vuol tornare libero a giocare con gli aquiloni, di chi ama la vita e la verità ("avete rimosso l'indignazione trasformata in un ghigno,/resta chi vive tutta la vita come fosse un eterno sbadiglio/a tutto quel che resta io dico basta" - Io Dico Basta).

"Il Giullare e altre storie" è un album dove la parte musicale è essenziale, al servizio della parola, ma efficace e piacevole, improntata in prevalenza su ritmi in tre tempi di danze popolari e con sfumature dal folk al blues, al reggae. Si fanno apprezzare in questo lavoro i musicisti che accompagnano Simone Avincola (voce, chitarre, armonica) in concerto: Edoardo Petretti (tastiere, fisarmonica, glockenspiel, percussioni), Matteo Alparone (basso elettrico). Completano l'organico del disco: Roberto Nicoletti (chitarra), Paolo Montin (clarinetto), Federico Pascucci (sax, launeddas e flauti), Primo Salvati (sax baritono), Stefano Rossi Crespi e Anna Ziparo (voci).

Anche se siamo convinti che "a canzoni non si fan rivoluzioni" (Guccini), dobbiamo riconoscere a Simone Avincola di essere tra i pochi a riportare una ventata di sano spirito libero nel panorama musicale italiano che, dopo l'affossamento degli ideali sessantottini e il passaggio della "Generazione senza vento" (Timoria), precipita in caduta libera con "Sottovuoto generazionale" (Dari).

Tracklist:
  1. Il Giullare
  2. Il Nano Di Corte
  3. Il Viandante
  4. Il Castello
  5. Il Condannato
  6. Il Boia
  7. Il Re
  8. La Strega Di Portobello
  9. Oltre Il Cancello
  10. Il Paese
  11. Io Dico Basta (bonus track - pubblicata su beppegrillo.it)

Video:

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Link: Simone Avincola Myspace.