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Anna Granata: raffinata interprete delle canzoni tradizionali siciliane (intervista)

Articolo di: Gian Luca Barbieri; pubblicato il 23/06/2009 alle ore 11:30:17.

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Anna Granata alla voce e Rocco Giorgi alla chitarra classica danno vita ad un disco di grande impatto intitolato Avo', essenziale, importante, intenso, prodotto da Materiali Sonori. Nell'intervista Anna ci ha parlato di questo album e della sua ricca e variegata esperienza musicale.

Anna Granata

Anna Granata alla voce e Rocco Giorgi alla chitarra classica danno vita ad un disco di grande impatto intitolato "Avò", essenziale, importante, intenso, prodotto da Materiali Sonori. Si tratta di un'interpretazione raffinata di dodici canzoni tradizionali siciliane, nate all'ombra di Rosa Balistreri, la cantante nata musicalmente negli anni Sessanta nel Nuovo Canzoniere Italiano, poi al fianco di Dario Fo in alcuni suoi spettacoli e infine interprete di grande fascino e drammaticità, con la quale lo stesso Giorgi ha collaborato a lungo. Abbiamo intervistato Anna, che ci ha parlato di questo album e della sua ricca e variegata esperienza musicale.

Vorrei partire dalle tue esperienze precedenti, che penso siano importanti in generale per la tua formazione. Leggo che hai studiato tecnica e improvvisazione vocale e poi canto classico. Che importanza ha avuto questa "scuola" più o meno preliminare nella tua formazione e maturazione?

La mia formazione è stata fondamentale per tutto il mio percorso professionale. Come dico sempre ai miei allievi, la formazione classica fornisce le basi per accedere a qualsiasi scelta stilistica. Essere padroni della tecnica consente di utilizzare con leggerezza e libertà le proprie capacità. Lo studio nella formazione del cantante consente di approfondire la conoscenza della propria risposta emotiva, e cosa è il canto se non emozione veicolata dal suono del proprio corpo?

Ora la tua attività nell'ambito della musica etnica-world: alludo al gruppo Bizantina e a Elianto. In particolare puoi descrivere il tuo approccio a questo ambito musicale?

Da quando ho cominciato a cantare mi sono dedicata alla musica popolare italiana e alla musica di altri paesi perché amo molto conoscere la cultura dei popoli, e la musica è un mezzo straordinario per poterlo fare. Sono di natura molto curiosa e mi piace provare nuove strade, lingue e tecniche nella mia vocalità. In Elianto ho lavorato con bravissimi musicisti che mi hanno insegnato veramente tanto. I Bizantina sono stati la mia prima vera e importante esperienza, siamo nati per gioco e con la volontà di suonare "on the road" e ci siamo trovati a fare concerti su grandi palchi e lunghe tournée. Troppa fortuna con così poca esperienza... non sono stata in grado di gestirla!

Una curiosità: la tua partecipazione al disco di Les Anarchistes "Figli di origine oscura". Me ne puoi parlare?

Ho frequentato Carrara perché insegnavo tecnica vocale in una scuola di formazione per attori. Lì ho cercato di capire qualcosa di più sull'anarchia e sui canti anarchici che hanno esercitato su di me un grande fascino. Proprio durante un concerto in quella terra ai piedi delle cave in cui tanti lavoratori hanno perso le vita, ho conosciuto Nicola Toscano che mi ha chiesto di cantare "Gorizia" nel loro cd. È un disco emozionante e sono veramente contenta di avervi partecipato.

Ora entrerei nel settore più vicino ad "Avò", ovvero la tua attività nell'ambito della musica popolare: mi riferisco alla tua collaborazione con Riccardo Tesi e Maurizio Geri da un lato e a quella con Daniele Poli e le Tuscae gentes. Soprattutto alle differenze con l'attività in ambito "world".

L'esperienza di lavoro in "Acqua, foco, vento" è stata illuminante. Riccardo Tesi è stato per me un maestro e lavorare con lui mi ha richiesto un grande lavoro. Maurizio Geri è uno dei musicisti che io stimo di più. Hanno preso i canti popolari toscani e ne hanno fatto dei capolavori. Il loro modo di pensare la musica mi appartiene, con loro ho cantato i più bei brani che abbia avuto la fortuna di cantare. La collaborazione con Daniele Poli è di lunga data, più filologica. Daniele è alla continua ricerca di nuovo materiale e rende un grande servizio alla musica popolare.

Finalmente approdiamo ad "Avò". Ti chiederei di parlarne liberamente, centrando la tua attenzione su quello che preferisci e che ritieni più significativo.

Ho conosciuto Rocco Giorgi, già chitarrista di Rosa Balistreri e oggi di Avò, molti anni fa perdendomi nella campagne toscane alla ricerca di una festa. Da allora per diversi anni io e Rocco abbiamo lavorato insieme in periodi alterni e lui mi ha sempre parlato di Rosa, del suo carattere, di quello che diceva e faceva... attraverso di lui mi sembra di averla conosciuta di persona. Le canzoni di Rosa mi hanno sempre dato la sensazione di appartenermi e lo ho ascoltate ininterrottamente per molto tempo. Poi con Rocco abbiamo deciso di provare a riproporle e questo è sempre un lavoro carico di una grande tensione emotiva. Il suono della chitarra di Rocco è avvolgente e mi porta dentro quel mondo che è stato di Rosa ogni volta, una dimensione di amore, dolore, dolcezza e disperazione. Quando canto quelle canzoni mi sembra che quel mondo mi appartenga!

Un'ultima domanda, spero non troppo banale: i tuoi genitori sono napoletani, tu sei nata in Romagna, hai vissuto a Firenze; in Toscana hai approfondito la conoscenza della cultura popolare della regione, poi le contaminazioni world, Les Anarchistes e infine la cultura popolare siciliana. Come si fa a tenere insieme tutti questi frammenti? Cos'hanno in comune tutte queste realtà culturali e musicali che hai attraversato e vissuto?

Quando ero più giovane e mi trovavo a cantare con i miei amici, mi veniva sempre chiesto di fare qualche pezzo blues ma io pensavo che quella musica non fosse vicina a me e alla mia terra, che anche noi avessimo il nostro blues nelle canzoni popolari. Bisognava solo entrare in contatto con la nostra cultura e fare in modo che ci riappartenesse. Il fatto di non essere di nessuna terra in particolare e quindi di essere vicina a tutte quelle che hanno qualcosa da dire, ha fatto sì che mi appassionassi a tante lingue e tante storie. Il filo conduttore di tutto è l'amore per le persone, per un' ideale, per la cultura, niente di più... credo.

Anna Granata: Sito Ufficiale - Myspace.