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Claudio Lolli: Lovesongs (recensione album)

Articolo di: Gian Luca Barbieri; pubblicato il 23/06/2009 alle ore 11:31:34.

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..forse parlare d'amore oggi puo' avere una valenza eversiva: torna Claudio Lolli, e si presenta non solo come portavoce e poeta della protesta, ma come cantautore che ha celebrato, nella sua lunga carriera, anche l'amore.

Claudio Lolli - Lovesongs - cd cover

Artista: Claudio Lolli
Album: Lovesongs
Etichetta: Storie di note
Data di uscita: 2009

Torna Claudio Lolli, e si presenta non più, o meglio non solo, come portavoce e poeta della protesta, ma come cantautore che ha celebrato, nella sua lunga carriera, anche l'amore. A modo suo, naturalmente, dando voce in modo profondamente poetico a questo sentimento, senza però privarlo delle essenziali connessioni con gli altri leit motiv della sua produzione, costituiti dall'impegno e dal "profondo sentire" che caratterizzano ogni suo album, anche i più recenti.

Ecco dunque il nuovo Lovesongs (Storie di Note), che per la verità non è del tutto nuovo, nel senso che riprende una serie di brani attraversati dal tema dell'amore, riarrangiandoli e infondendo loro una nuova linfa, un approccio diverso, pur nella continuità, come dire: "la mia anima è e rimane questa, ma non è legata romanticamente al passato, poiché si evolve insieme alla realtà in cui vivo e al modo in cui la filtro e la elaboro".

Così ci ripresenta due brani tratti da "Claudio Lolli" del 1988 ("La pioggia prima o poi" e "Aspirine"), uno da "Canzoni di rabbia del '75 ("Donna di fiume"). Poi troviamo in scaletta "Dita", tratto da "Intermittenze del cuore" del '97; "Quello che mi resta", dal suo disco di esordio "Aspettando Godot" del '72; "Notte americana" da "Antipatici antipodi dell'83; "Non aprire mai" da "Extranei" dell'80 e infine "La giacca" da "Un uomo in crisi" del '73.

Per capire meglio il senso profondo dell'operazione basta leggere la nota introduttiva al booklet in cui lo stesso Lolli presenta tre momenti della sua vita, legati alle "frequenze" delle radio con le quali si sintonizzava (e si sintonizza). Dapprima, negli anni Sessanta, l'inutile ricerca notturna di qualche radio in onde corte, le cui frequenze erano occupate soltanto da fischi e sibili; poi la magica stagione delle radio libere, con Radio Alice in testa; e infine, oggi, l'inferno, un inferno che si materializza in alcune radio tra le quali primeggia Radio Padana Libera e che si fanno, come nelle Malebolge dantesche, "seminatori di zizzania, fomentatori di odio, dispensatori di disamore". Ed ecco il senso di Lovesongs: "Allora ci vogliono degli anticorpi e questo disco, sostanzialmente antileghista e passionale, vuole essere proprio questo: un anticorpo politico-erotico contro il normale odio oggi diffuso tra gli esseri umani, di qualsiasi razza, sesso, colore".

E così conclude Lolli: "Sarà banale, evangelico, ecumenico e ingenuo ma forse parlare d'amore oggi può avere una valenza eversiva; l'amore oggi è merce preziosa e rara e noi vogliamo esserne i rapinatori, per donarlo ai poveri e ricattarlo ai ricchi". Un messaggio rivoluzionario, nella sua semplicità. Come dire che l'impegno oggi è legato all'amore, in tutte le sue valenze. E che solo con l'amore si può recuperare l'umanità delle persone. Amore che è passione e contemporaneamente ideologia.

Al fianco di Claudio Lolli, in questa operazione per niente nostalgica, ma di profondo e intimo impegno, ci sono Nicola Alesini ai fiati e all'elettronica, Paolo Capodacqua alle chitarre e Giuseppe Morgante al contrabbasso. Un altro capitolo importante della discografia di questo fondamentale riferimento della nostra cultura musicale cantautorale.

Tracklist:
  1. La pioggia prima o poi (da Claudio Lolli, 1988)
  2. Aspirine (da Claudio Lolli, 1988)
  3. Donna di fiume (da Canzoni di rabbia, 1975)
  4. Dita (da Intermittenze del cuore, 1997)
  5. Quello che mi resta (da Aspettando Godot, 1972)
  6. Notte americana (da Antipatici antipodi, 1983)
  7. Non aprire mai (da Extranei, 1980)
  8. La giacca (da Un uomo in crisi, 1973)

Link: Storie di Note.