Home: Articoli: Interviste

Luca Bassanese: La Societa' Dello Spettacolo, tra poesia e teatro (intervista)

Articolo di: Gian Luca Barbieri; pubblicato il 20/07/2009 alle ore 12:44:38.

bassanese-lasocieta.jpg

''La societa' dello spettacolo'' e' il nuovo disco di Luca Bassanese, un cd originale, vivace, divertente: tre qualita' che sono diventate merce rara e preziosa da alcuni anni a questa parte. Abbiamo lasciato al cantautore il compito di parlarcene in questa intervista.

Luca Bassanese - La Societa' dello Spettacolo - cd cover

Luca Bassanese ha realizzato un cd originale, vivace, divertente: tre qualità che sono diventate merce rara e preziosa da alcuni anni a questa parte. Il titolo del disco è La società dello spettacolo ed è stato prodotto da Buenaonda e distribuito da Venus. Abbiano lasciato al cantautore il compito di parlarcene in questa intervista.

Una prima inevitabile domanda riguarda la tua formazione musicale e le esperienze che hanno preceduto La Società Dello Spettacolo.

Ho scoperto poco tempo fa infilati all'interno di un piccolo foro nel muro della mia camera natale, alcuni foglietti con su scritte delle poesie, frasi d'amore e riflessioni esistenziali, portano una data lontana, anni in cui cominciavo a muovere i miei primi passi con la parola e con la poesia, non saprei spiegarti il motivo di tale esigenza se non come qualcosa di necessario che ha sempre legato il mio essere, il mio sentire, al mondo che mi circonda.

Per quanto riguarda la musica, le mie radici nascono da quando ho sentito mio padre per la prima volta suonare l'armonica, è da lì che in qualche modo ho iniziato ad imparare un nuovo linguaggio. Poi nel tempo ho divorato qualsiasi cosa facesse parte della parola legata alla musica, dal canto polifonico al jazz, mantenendo sempre stretto il legame assoluto con il mio primo amore artistico, la canzone d'autore, tra tutti Fabrizio de André. Poi nel tempo ti porti sulle spalle tutte queste sensazioni ed emozioni fino ad intraprendere un cammino artistico professionale. Ed è così che ho incontrato l'artista e produttore Stefano Florio, con il quale è iniziata una stretta collaborazione artistica e professionale, la stessa che mi porta qui oggi a raccontarmi.

Poi via con il Premio Recanati, l'uscita del primo EP "Oggi che il qualunquismo è un'arte mi metto da parte e vivo le cose a modo mio", il primo album "Al Mercato" fino ad oggi con "La Società dello Spettacolo" e l'uscita del mio primo libro dal titolo "Soltanto per amore".

Il disco presenta una dimensione teatrale di fondo, tanto che sembra di vedere te e gli altri musicisti che vi muovete su un palcoscenico di fronte ad un pubblico partecipe ed entusiasta. "La società dello spettacolo" è nato in questa prospettiva? E la sua resa live come si caratterizza?

È un album orchestrale, con sensazioni reali, di estrema vicinanza con l'ascoltatore. La sua resa live è spettacolare! Lo posso dire senza peccare di presunzione, perché la produzione dei concerti è curata da Stefano Florio e devo dire che il risultato è come piace a me, tra il sogno e la poesia. Al suo interno vi è il teatro, la musica, il cinema. Si è riusciti a creare uno sposalizio tra le arti dove il confine tra la parola, il suono e la gestualità si confonde per ritrovarsi in un vortice di sentimenti, emozioni, sensazioni. Bello, veramente bello, mi sento pienamente io quando sono sul palco.

Mi verrebbe da dire che, pur con le necessarie ed evidenti differenze, "La società dello spettacolo" è un disco per alcuni aspetti zappiano. Non so se tu me lo confermi, ma mi piacerebbe comunque conoscere quali sono i modelli ai quali ti sei ispirato per realizzare un cd così frizzante, vivace, divertente e fuori della norma.

Quando cerchi di fare un percorso strettamente personale, non puoi cadere su dei clichè. Siamo individui e in quanto tali abbiamo le nostre differenze, e sono proprio queste che se portate alla luce creano un mondo nuovo. Certamente io e Stefano Florio abbiamo i nostri retaggi culturali con i quali confrontarci, ma cerchiamo sempre di portare alla luce prima di tutto l'essere umano, i nostri pensieri, le nostre debolezze e le nostre forze.

Credo che un'opera sia bello pensarla come un viaggio e alla fine di questo viaggio, dopo aver ascoltato l'album per intero intendo, mi auguro che ognuno possa portare con se parte di questo cammino. Non conosco profondamente Frank Zappa, ma il paragone mi crea imbarazzo, lui è stato un genio!

Nel panorama musicale attuale non è facile trovare qualche proposta nuova e stimolante. Il tuo disco rappresenta una piacevole eccezione, a mio parere. Come è stato accolto e quali difficoltà hai incontrato (ammesso che ce ne siano state) per la produzione e la diffusione della tua musica?

Ti ringrazio, diffondere un certo tipo di musica oggi è come lanciare un sasso in uno stagno molto profondo, ma sono convinto che l'umana natura necessiti della profondità per esistere, più che di superficie. Il mercato musicale, come ogni forma di mercato, si sposta in base alle esigenze della gente, sebbene spesso crei bisogni con metodi alquanto discutibili. Si è scelto la via indipendente con la quale si può mantenere una certa libertà e per questo ringrazio la produzione "Buenaonda Edizioni". Fortunatamente, nonostante tutto, esiste ancora chi è disposto a tuffarsi nello stagno e andare a fondo rischiando con razionalità e cuore. D'altra parte soltanto così si possono raggiungere mondi nuovi nei quali è bello naufragare e ritrovarsi liberi e nudi.

Ora una domanda banale ma necessaria: puoi spiegare la scelta di quell'immagine insolita per la copertina, con te che offri una mela in mezzo a un campo di fiori gialli, che poi, nelle immagini interne, si riempie di stelline?

La mela è il frutto del peccato che ci viene offerto ogni giorno. Il peccato di tradire noi stessi, la nostra essenza la nostra libertà. Le stelle siamo noi, perché ogni essere umano è un'opera d'arte che merita tempo, spazio e vita. I fiori gialli sono la primavera, la speranza di rinascita.

Un'ultima domanda: l'immagine del retro della copertina ti rappresenta mentre giri le spalle e, con valigia e bastone da passeggio, ti appresti a intraprendere un nuovo viaggio. Un'allusione a tuoi progetti per il futuro?

Dici bene quando parli di futuro, il prossimo lavoro che sto portando avanti sempre assieme a Stefano, parlerà proprio di questo ma non voglio anticipare nulla, meglio rivedersi, risentirsi. A volte le scuse servono anche a questo, a non abbandonarsi mai!

Video: Guernica - Maria (da La Societa' dello Spettacolo).

Leggi anche: La Societa' dello Spettacolo (news)
Al mercato (recensione)
Intervista (2006)

Luca Bassanese: Sito ufficiale - Myspace.