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Alessandro Gwis: #2 (recensione album)

Articolo di: Gian Luca Barbieri; pubblicato il 16/02/2011 alle ore 01:30:22.

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Alessandro Gwis, pianista e tastierista degli Aires Tango, al suo secondo album da solista.

Alessandro Gwis - cd cover

Artista: Alessandro Gwis
Album: #2
Etichetta: CNI
Data di uscita: 2010

Alessandro Gwis, pianista e tastierista degli Aires Tango, ci aveva colpito positivamente nel 2006 in occasione dell'uscita del suo primo cd solista, intitolato semplicemente con il suo nome. L'impressione viene confermata e rafforzata dal suo secondo disco ("#2"), come il precedente edito dalla Compagnia Nuove Indye.

Una grande continuità con il disco d'esordio segna la nuova impresa. La formazione è la stessa: Gwis al piano, samplers ed elettronica; Luca Pozzi al contrabbasso e basso elettrico; Armando Sciommeri alla batteria. Simile è anche la concezione strutturale dell'album, nella cui scaletta compaiono qua e là brani di "free improvisations" in studio. L'artista prosegue nella sua ricerca particolarmente interessante di intersezione di linguaggi diversi, quali il jazz, che costituisce la forza trainante della sua musica, gli echi classici, qualche tocco latineggiante, l'elettronica.

Ascoltando con attenzione i suoi due cd, ci è venuto spontaneo cogliere un nucleo di continuità con lo spirito di Frank Zappa, non tanto per lo stile o per il genere, quanto proprio per l'anima musicale, per la concezione estetica che sta a monte di ogni brano. In che senso? Ad esempio per la frequente variazione di ritmo e di tono in uno stesso brano, per gli inserti che sembrano eterogenei e inconciliabili ma che trovano nella concezione generale del pezzo una giustificazione perfetta e più che convincente, per l'impressione che l'improvvisazione la faccia da padrone mentre in realtà ogni traccia è costruita in modo rigoroso e preciso, per la continuità di "aspetto" che si nota tra i brani dichiaratamente improvvisati e quelli invece eseguiti a partire da uno spartito. Per non parlare di alcuni graffi ironici e dissacranti che ogni tanto emergono.

Il disco parte con una grinta e un'energia straordinarie in "Forrò", e poi di volta in volta attraversa momenti più tranquilli e meditativi ("Settembre"), più tesi e frenetici ("Buster Keaton"), più aperti e sognanti ("The Flood"). Segnaliamo anche "Don't Blame Gwis", con la partecipazione di Luciano Biondini alla fisarmonica. Apprezziamo in particolare la scelta di Gwis di tenersi a giusta distanza dalle due sirene opposte dell'eccessivo intellettualismo e delle tentazioni commerciali che hanno reso celebri, forse in modo non del tutto meritato, tanti suoi colleghi.

Video: Alborada

Alessandro Gwis: Sito Ufficiale - Myspace.